SPIE,
FLAMENCO E ARTI MARZIALI
Come nasce la serie Nightshade?
Da sempre volevo scrivere una
serie di spy story nella tradizione francese, di cui mi sono alimentato come
lettore fin da ragazzino, vale a dire romanzi che uniscono azione a
avventura alla 007 con elementi tratti dalla realtà politica contemporanea,
diventandone una sorta di approfondimento in chiave di fiction.
E il personaggio?
Devo molto alla cultura
spagnola. Tanto ai romanzi di autori come Manuel Vazquez Montalban, Andreu
Martin e, naturalmente, del mio amico Pedro Casals, tutti dell'area
barcellonese, quanto alla tradizione del flamenco, delle corride, della
Spagna amata da Hemingway. Mercedes "Mercy" Contreras riflette
questa passione e mi permette di dare alla spy story un personaggio al
femminile e spagnolo, contrapposta alle tante spie di sesso maschile e di
provenienza inglese, americana o francese che dominano il genere.
Come si conciliano il
flamenco e il kali escrima?
Confesso di non avere mai
praticato né l'uno né l'altro. Ma sono spettatore di flamenco fin
dall'infanzia e ho una certa infarinatura. Quanto al kali, l'ho scoperto per
caso e ne ho approfondito la conoscenza grazie al "guro" Bob
Bonomelli, allievo di Danny Inosanto, l'uomo che insegnò il kali a Bruce
Lee. Sono entrambe discipline complesse e rigorose, che riflettono il mondo
che le ha generate.
Perché il kali, un'arte
marziale meno nota di altre?
In un primo tempo mi incuriosì perché era l'unica arte marziale ad avere
termini in lingua spagnola. Poi scoprii che il kali era nato come strumento
di difesa "popolare" e che la sua filosofia ha la semplicità che
nasce dalla necessità: neutralizza il tuo nemico prima che lui ti elimini,
rivolgi le sue stesse armi contro di lui. In sostanza, la sapienza che si
oppone all'aggressione della forza bruta.
E come si conciliano,
invece, le tue posizioni pacifiste con i tuoi personaggi che lavorano come
killer? Non è una contraddizione?
Quando leggo un romanzo di Le Breton o di Stark, mi identifico con
personaggi che rubano e uccidono senza che io sia un ladro o un assassino.
Quando scrivo di Nightshade e dei suoi colleghi non approvo necessariamente
il fatto che uccidano per mestiere. Ma le loro storie mettono in luce i
paradossi della politica internazionale: per fare fronte alle necessità
della Guerra Fredda e del Medio Oriente, gli USA hanno sostenuto dittatori,
terroristi e killer, con cui da alcuni anni a questa parte devono fare i
conti loro stessi.
Per questo alcuni
personaggi che svolgono il ruolo di "cattivi" nella spy story
convenzionale diventano "buoni" nelle tue: per esempio alcuni
agenti dell'Avana che lottano contro i trafficanti di droga in Missione
Cuba. Sei praticamente l'inventore di una spy story di sinistra.
Non l'ho inventata certo io: c'erano già capolavori firmati da Paco Ignacio
Taibo II e Daniel Chavarria… per non parlare di buona parte delle opere di
John Le Carrè. Diciamo che mi tolgo la soddisfazione di criticare tutto
quello che mi sembra non vada nel mondo, intanto che propongo al lettore una
storia di azione e avventura che credo lo possa divertire. Il mio obiettivo
è raccontare storie ricche di suspense e di azione, ma anche di idee e
problematiche. E con Nightshade sono riuscito a soddisfare tanto il
pubblico maschile, quando quello femminile, che solitamente non ama questo
genere di narrativa.
Il nuovo romanzo?
Il terzo episodio di Nightshade si intitola Obiettivo Sickrose.
In Italia esce nell'ottobre 2004. Mercy, in missione tra Louisiana, Santo
Domingo, Londra e New York, torna a fronteggiare l'organizzazione di suo
padre, El Almirante, che intende mettere le mani su vecchi fondi neri della
CIA per finanziare le proprie imprese. E' una sorta di caccia al tesoro: i
cattivi devono raccogliere una serie di informazioni che permetteranno loro
di compiere un colpo spettacolare, umiliando gli USA. Nighsthade cerca di
contrastarli, ma trova sul suo cammino una donna che rappresenta la sua
immagine speculare in negativo: Sickrose, una killer spietata che ha
ricevuto il suo stesso addestramento e che incarna ciò che Mercy sarebbe
diventata se non si fosse ribellata a suo padre.
La saga proseguirà?
Sto già preparando il quarto episodio, in cui Nightshade tornerà ad
affrontare Sickrose: mi sto documentando sulle armi orientali con l'aiuto di
Impact-shop per uno spettacolare duello a colpi di karambit. Ma in
realtà la serie è solo una parte di un progetto più ambizioso, una grande
saga spionistica che comincia all'epoca della Guerra di Spagna e arriva a
saldarsi col primo episodio di Nightshade: vi dovrebbero apparire
alcuni dei personaggi che si incontrano in ruoli diversi nei romanzi già
pubblicati, come Robles, l'uomo dei servizi segreti spagnoli che i lettori
hanno conosciuto in Progetto Lovelace.
Ci sarà anche il tuo
alter ego Paco Torrent, che spesso appare nei romanzi come spalla di
Nightshade?
Soprattutto Paco Torrent!
(Copyright Mondonoir 2004)
Foto: Tulip O'Brien
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