Giuseppe Panetta

Nato a Melito Porto Salvo, e cresciuto a Ferruzzano (RC), il 03-12-1964. Laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Messina, lavora come insegnante nel Centro Territoriale Permanente di Empoli e si occupa di alfabetizzazione per stranieri adulti. Nel 1999 ha pubblicato il primo libro di poesie, Le Vocali Vissute, edito dalla casa Editrice Ibiskos di Empoli. Il libro e alcuni lavori sono presenti nel Club Amici di Akkuaria (www.akkuaria.com). Ha ricevuto i seguenti premi: -Premio Gus Universitario Messina (1993); Premio La Ballata Livorno (2000); Premio finalista poesie edita Viareggio Carnevale (2000).

Modern T

Nell'uovo di gallina si allevano da anni embrioni animali. Da tempo la scienza ha svelato il mistero del creare forme viventi. Illegalmente, immagino, nel chiuso delle nazioni, gli esperimenti sull'embrione umano prolificano. Non ditemi che non ve ne siete accorti. La luce non ha sconfitto la tenebra per il semplice fatto che il buio esiste. E' un accidenti di metafora in coltura, un sì passivante, che ha spiegato il mondo al mondo. Tutto esiste. Tutto ciò che si produce esiste. Anche per le cose create solo una volta e basta, vale lo stesso enigma, prima l'uovo, per la gallina c'è tempo.
E' una guerra. E' l'effetto osmotico, il prodotto finito. Il Fatto per Forza di Cose, Non Nato di Diritto. E presto sulle nostre tavole, simpaticamente, mangeremo le bistecche del maialino dal muso giallo.
L'incommensurabile non ha più nessuna cifra. La somma del prodotto dà sempre un numero finito. Appena qualcosa è creata smette di esistere, è già morta prima di essere fatta, si direbbe, perché addirittura è morta appena pensata. Ma questi sono concetti che appartengono ancora al regno dell'infinitesimale, ciò che nasce e muore in fretta.
La vita è un bene prezioso, troppo prezioso anche solo a desiderarlo.Paga e ti sarà dato. Desiderare la vita che ti fa esistere. Tu ci sei. Ehilà tu ci sei. Guardati intorno. Ciò che vedi è ciò che sarai. Nave in vista! Portate acqua e viveri.Ma non ci ha insegnato ancora niente la nostra iterazione sempre più serrata fino a travalicare il senso dell'utile perché necessario.

Seguitemi.
Gli storici reperti di archeologia, le suppellettili dei morti, hanno fatto capire all'uomo moderno che il trapasso è definitivo, e che tutto resta e può essere ritrovato. La morte non è più un rituale ma una dismissione di reperti del museo della storia. Tanti best seller, e alla fine dovremmo noi crearne uno nuovo. I cimiteri di adesso sono i loculi della morte di massa, la morte generalizzata. Proprio ieri sulla rivista Donna con la Repubblica, mi pare il martedì, ho letto del lago artificiale nel Punjab prosciugatosi, misteriosamente evaporato dopo la terribile siccità. La foto mostrava l'isoletta al centro del lago con la giostra solitaria nel paesaggio desertico. E non c'è modo di convincerci che non c'è niente, che l'unico niente che esiste è la dissoluzione. Una cosa simile alla somma riduttiva del linguaggio, di cui la scienza del linguaggio, ha scoperto qualcosa, di cui non è stata mai trovata prima alcuna spoglia, e di cui non rimarrà nessuna spoglia in futuro: I Significanti. I quali non esistono perché tutto è significato e significante, per genesi penta-mentis- mentore.
-Ah la scienza!

Intanto i Fatti per Forza di Cose (FFC.exe) e i Non Nati di Diritto (NND.exe), saranno il programma realizzato della prossima generazione. Non è più una semplice considerazione che l'uomo, il quale da sempre ha simulato ciò che è, adesso starebbe per sostituirsi con cloni o androgeni, macchine perfette incapaci di provare emozioni ma astuti nel simulare, nel mentire. In futuro le macchine non solo diranno la verità ma sapranno anche mentire.
Il fine giustifica il mezzo. Deve averlo pensato anche Leonardo da Vinci quando disegnò le macchine volanti, le quali, signori, servirono a portarci nello spazio. Sofisticatissime navicelle munite di artiglieria. Braccia che sono archi, rotelle che sono rotule, persino i panfili, e ponti. Suppongo che un ideatore di macchine da guerra come Leonardo costava molto a quei tempi, come anche adesso d'altronde, ed era oltremodo decisivo per la vittoria. La meccanica di Leonardo da Vinci è un esempio lampante del genio assoluto. Del genio in tutti i campi. Colui che meglio d'altri incarna il destino dei terrestri, di cui egli è stato chiamato a testimonianza. Vale a dire, distruzione e sostituzione. L'ingegno umano per secoli ha lavorato inseguendo un'unica direzione, sostituirsi a Dio e come Dio creare a propria immagine e somiglianza. E distruggere. Dare la vita e dare anche la morte. L'ingegno ha decostruito ogni identificazione con Dio, sostituendolo con una miriade di parti, creando un assoluto terreno e transitorio in preda all'illusione della immortalità. L'immortalità dell'anima è un genere scaduto della letteratura mistica la quale non ha mai in fondo provato con certezza dove essa sia e dove essa vada. Mentre l'Immortale è a portata di mano. Basta costruirlo. Basta perseverare.

Ma non vi voglio annoiare, in quanti siete?
Se siete più di uno scambiatevi un gesto di pace perché andiamo a guardare da vicino, nel frattempo che le idee si concretizzano, come in un nido d'api, vediamo la clip del tragitto delle anime liberate dal corpo. I popoli del mondo sono ormai ridotti sotto l'egida di pochi dei. Uomini generalmente soli senza donne accanto, e per questo, dovendo fare tutto da soli, spesso cattivi e vili. Nel caso più assoluto, nella creazione del mondo, alcuni di questi dei, i più antichi, hanno assistito ad uno scoppio di tali proporzioni da costringerli a trasferirsi ai confini del creato. E lì aspettano che le anime fuoriuscite dai corpi li raggiungano, fluttuando nel cosmo fino ai loro paradisi. Naturalmente all'arrivo delle anime ogni dio smista le proprie non senza prima un interrogatorio (non so se usano pure l'olfatto come fanno certe foche per riconoscere i loro piccoli), oppure richiedono all'anima una prova di resistenza e desistenza, per essere sicuri che il prodotto sia originale e non sia contraffatto.

L'Universo è nato da uno squilibrio. Quando le parti invariabili del tutto smisero di riprodursi costantemente e in egual misura, le parti che potremo definire materiali, cominciarono a riprodursi in modo vertiginoso e di aggregarsi l'una all'altra, ignorando lo squilibrio che avrebbero portato, e allo stesso tempo consapevoli di esso (Intelligenza dell'Universo). Le Particelle materiali e le particelle imMateriali finiscono così di esistere parallelamente, e il fatto che una parte sia predominante sull'altra porta ad una trasformazione sostanziale, di peso, dello stato primario delle Cose.
Anzi c'è di più, alcune particelle immateriali servirono da collante per l'aggregazione delle particelle materiali, le quali per eccesso di materialità non sarebbero state in grado di formare nulla. L'energia dell'immateriale diede l'illusione al materiale di esistere in un tutto finito. Ma ciò che accade nel cosmo è simile a ciò che accade nel mondo, in proporzioni diverse e in diversi tempi. Ogni singolo fiore di uno stesso albero fiorisce in tempi diversi, e lo stesso albero che pur produce e ospita i fiori, non ha memoria del primo fiore sbocciato né dell'ultimo. Dal dopo è difficile trarre il prima. Il dopo è un'alterazione del prima portato alle estreme conseguenze.

L'illusione crea le condizioni per cui la sostituzione progressiva dell'uomo con il suo perfetto diventi realtà.

Il Potere accentrato solo su una parte dell'illusione perfetta non può che generare la fine di un vuoto ma per contro, a sua volta svuotato di significato, aggredisce l'illusione e ne realizza un'altra, più consona alla propria persona. In poche parole un dittatore. Da burattinaio a sceneggiatore della storia, il Potere modifica qua e là i Codici Genetici come ad esempio tre i (iii). Capirete quanto, e come sia determinante nello sviluppo della Persona cambiare pochi ma significativi tasselli del DNA linguistico. Per esempio se cambiassimo le i con altre vocali alla frase" questa è l'Imposta, quanto all'Indennizzo è Impensabile" cosa ne verrebbe fuori?

La natura conosce bene la clonazione, certe piante in particolari condizioni si riproducono identiche quale unico tentativo possibile per sopravvivere in una foresta, oppure in un deserto. E non sappiamo bene a tutt'oggi cosa sia dei deserti che popolano il mondo. Lì sono avvenute esplosioni nucleari terribili. Lì forse esistono insetti radioattivi geneticamente modificati dalle radiazioni, oppure piante velenosissime con tante bocche sulle foglie. Miriadi di virus. Lì in quel nulla assoluto dove solo il giorno e la notte sono tutto. Ho visto, a Londra, Royal Festival Hall, un reportage fotografico di figli di ex combattenti della guerra Desert Storm. Pazzesco, un bimbo con due teste e quattro braccia era il minimo letterario che potevi trovare -le fotografie sono una testimonianza in favore della verità nell'evidenza dei fatti. Quanti farmaci e antidoti questi uomini- soldato hanno ingerito e iniettato nelle vene per generare il mostro Fatto per Forza di Cose, Non Nato di Diritto? Anche ciò che non sappiamo esiste. Mi fa orrore pensare di riprodurre esseri umani e usarli come cavie per la nostra progressiva sostituzione, come se non ci bastassero più i cani, i topi, i conigli, le scimmie, i gatti.

Di reliquari della vita ce ne stanno parecchi sparsi per il mondo, i più antichi si chiamano musei d'Anatomie et d'Histologie Pathologique, con feti conservati e bambini deformi. In questi musei l'assoluto sembra abbia fallito la sua missione a discapito della sua stessa perfezione. In tempi più recenti l'aberrante studio dell'epidermide, la ricerca sui centri nervosi, le terribili sonde gastrointestinali, quintali di cosmetici da sperimentare, la ricerca del male, l'informazione eccessiva di una parte dell'animale sottoposto a rito sacrificale. Non è forse il male, male per fine di bene, che ci viene insegnato?
Ma la guerra si sa, la guerra si basa sulla forza lavoro e la produzione di merce riprodotta su base mondiale, mantenuta dalla sua stessa produzione misurata sul monte ore necessario alla produzione- riproduzione. Non se ne esce. Tre millenni di storia, di arte, di cultura delle quali manca ancora la dichiarazione sostitutiva autocertificante delle azioni compiute in favore dell'indagata, la sostituzione. Alla storia le si è sempre chiesto la verità, pur sapendo che il passato non esiste più. All'arte le si è attribuito un enorme potere che oggi non c'è più. L'Arte ha prestato i propri diritti di copyright, l'arte è ferma al concettuale, oppure si imbarbarisce di sentimento.
Alla cultura infine le si è sempre attribuito, a chiusura della favola, il desiderio dell'arte e quello di essere presente nella storia.
(Discorso preso a prestito per liberi scopi interpretativi a supporto della tesi)

Arriviamoci.

Capita alle volte che una fabbrica smetta di produrre le sue copie e spargere i suoi veleni, e venga dimessa e trasformata in un museo di arte contemporanea. L'edificio rivive così nel cuore della città, sulle rive del Tamigi ancorato dal millennium bridge alla Cattedrale di San Paolo, raggiungibile attraversando Westmister Bridge, costeggiando South Bank e passando sotto un ponte in mattoni british. Vi è chiara la mappa?
Il museo è in parte gratis, tutti possono accedervi.

(La sostituzione di funzione di un edificio di questi tempi dice chiaramente la direzione su cui intervenire per la sostituzione di funzione per uso informativo, divulgativo della cultura alle masse. Oltremodo sottolinea la tendenza del mercato. Si chiude una fabbrica e se ne apre subito una on-line.)

Entriamo.

Il museo di arte contemporanea New Modern Tate, dispone di tre piani espositivi collegati l'un l'altro da scale mobili. Il seminterrato e il piano terra ospitano shops and caffees, per una semplice logica, carboidrati e zuccheri per evitare che lo stomaco mangi se stesso alla vista dell'arte; e ricordino gentilmente riprodotto dalla multiproduzione protetta dal copyright.

Primo Piano

L'evoluzione dell'arte nel corso del XX secolo porta la data del 1917 e lo pseudonimo di R. Mutt, alias Duchamp, che a New York presenta ad una esposizione l'orinatoio seriale con il titolo di Fontana. L'oggetto, opera tutta d'un pezzo, pronto fatto, ready-made scopre l'assurdo no, smette di essere volgare no, cambia e per certi versi blocca il concetto che una scultura debba essere unica e irripetibile. Che Duchamp abbia esposto molti oggetti di uso quotidiano come a opere d'arte, e queste opere in un museo, non è motivo di discussione. Se egli abbia voluto dire che l'arte allora era robaccia, o almeno che molta produzione di allora fosse stata robaccia, allora ci ha preso in giro. Se abbia voluto esprimere la sensazione che l'avanguardia nata sotto buoni auspici si stava sempre più avvicinando a formule accademiche, tradendo, in questo senso, lo spirito iniziale, sono fatti di cui se ne poterebbe discutere. Ma resta il convincimento che con Duchamp l'arte ottocentesca chiude i battenti simbolici e apre un nuovo corso tutto intriso di sensazioni. Dadaumpa! Nel cabaret Voltair di Zurigo dove Tristan Zara sculettava, e pare abbia coniugato il termine Dada infilando a caso un lapis in un dizionario. La nascita del culto della casualità negli anni della prima guerra mondiale ha cambiato radicalmente il concetto di arte, il modo di fare arte, la reperibilità dell'arte, la sostituzione della figura con il concetto e quindi con l'astrazione, tanto da provocare perfino una guerra mondiale.
I tempi cambiano e la grande illusione trova sempre diverse vie per complicare la tavolozza dei colori. Le nuove potenti armi del conflitto per quell'epoca erano spaventose, distruggevano con un solo colpo un intero edificio, e per la prima volta le bombe cadevano anche dal cielo. Egon Schiele doveva essere stato così spaventato che quando fu chiamato alle armi fece di tutto per essere arruolato come artista ufficiale di guerra, ma finì invece per fare il carceriere dei soldati russi prigionieri. Altri persero la vita o furono feriti. Il nostro Duchamp invece se ne stava a New York, un francese a New York, e casualmente scopriva l'anima della futura america. Duchamp & c. sono stati i primi artisti concettuali. A loro si deve lo sviluppo dell'arte concettuale negli anni 60, come si potrà vedere più avanti nelle altre sale.

Non tutti i mali vengono per nuocere deve aver pensato in russo Kandinskij quando rientrando a casa una sera in tarda età, dopo una carriera di avvocatura, rientrava nel suo studio con il cavalletto e i colori. La luce quella sera illuminava un quadro posto a terra e capovolto. La debole luce della sera confondeva le figure e gli oggetti dipinti nel quadro, tanto che egli stesso non si ricordava più qual era il soggetto. Solo luce e colori. Scrisse più tardi Kandiskij, che seppe allora che l'oggetto nuoceva alla sua pittura. Così ho letto. Non vi viene da ridere? Nel senso buono certo. Per quale vie si manifesta il senso della cosa?

Picasso invece, più di altri ha subito una progressiva sostituzione nella sua grande produzione a cavallo del simbolismo, nel suo primo periodo, quello blu, e il cubismo. Una totale manomissione della figura. Un modo nuovo con cui i colori e le forme scoprirono la realtà che evidentemente non era quella che si immaginava che fosse. Non c'è altra spiegazione, altrimenti non si capirebbe una rivoluzione come lo è stata l'avvento del moderno. La cyborg testa in bronzo fatta da Picasso in tre dimensioni assieme all'invenzione del collage, non sono forse da considerarsi segni premonitori di uno sviluppo costante? E Fontana che squarcia la tela. Non si potrebbe magari pensare al gesto di uno psicopatico, di un artista che si sentiva fallito perché non riusciva veramente a dipingere, e che in un momento di sconforto con rabbia, abbia tagliato e bucherellato la tela? Sia andato oltre il quadro. Un po' come il caso Kandinskij. Invece no, troppo semplice e quindi troppo vicino al vero. E' solo il pensiero quello che conta, il concetto, per cui il quadro è solo una forma che contiene un'idea esemplificata in una serie di gesti.

Secondo Piano

Alla New Modern Tate l'arte visiva esposta è tutta concettuale, gli ultimi arrivi freschi freschi sono devoti di Duchamp, solo che mentre lui esponeva oggetti banali e dissacranti come il pisciatoio, i nuovi adepti espongono un oggetto concettuale concettualizzato, dotandolo allo stesso tempo di un movimento. L'oggetto si anima e si esprime con l'unico linguaggio che possiede: il pianoforte si sbrindella ed emette suoni (gli ultimi gemiti della musica), la testa gigante di resina sputa ai passanti, i sassi enormi sono disposti come a delimitare un sentiero, un busto di donna è riempito di rocchette di filo, e un artista ha incollato tutte le suppellettili e tazze e tovaglioli e cicche, facendo un quadro della sua tavola imbandita per la colazione. Da quest'altra parte ci sono lamiere incollate sulla tela, oppure la macchina -archetipo arrugginita in questa stessa stanza con il quotidiano appiccicato e due grandi quadri con molto rosso. La vita in questa stanza procede per temi individuali e associazioni collettive. Le particelle materiali velocizzate si attirano come calamite.

L'arte è quel superbo spirito che caparbi e grevi umani cercano costantemente sicuri di esserne degni. E tutti ci credono. Come nel caso delle opere in questa sala.

Nelle teche fiori appassiti incollati su fogli di carta firmati dall'artista che ha anche scritto un elenco di nomi di altri grandi artisti inserendovi anche il suo su un foglio di carta intestata di un Hotel. Altri fiori appassiti sui muri che nemmeno sono fiori rari tanto da pensare che quest'artista ha messo a repentaglio la propria vita ricercando nel mondo fiori rari, probabilmente alcuni ora estinti, ma semplici fiori di campo con una firma sotto. E' questo il concetto. La sostituzione. La burla del secolo. Land Art si chiama. Ci piacerebbe che sull'indicazione del nome dell'artista e della sua opera, nella targhetta attaccata al muro, fosse riportato anche il costo della realizzazione e trasporto e collocazione, per esempio di questa enorme roccia, nuda e cruda, con accanto una buccia di banana. Ci sarebbe anche da domandarsi a quanto ammonta il costo delle bucce di banana in un anno di visite.

L'arte non è un concetto, ma esiste il concetto dell'arte e la logica del mercato. L'arte per esempio è nelle statue in bronzo di Giacometti, figure che esprimono tutta l'ossessione della forma. Nei quadri di Bacon, un tormento di colori e una sofferenza inquietante. Nei quadri di Freud drammi e i mali della psiche. In alcuni sogni di Dalì. Nei dipinti di Max Ernst, come per esempio L'elefante di Célèbes, tanto da farci pensare che forse Ernst aveva fin d'allora chiaro in mente ciò che poi sarebbe diventato a tutti gli effetti un aspirapolvere.

Percorso in uscita

André Breton, Richard Hulsenbeck, Casimir Malevic, Tommaso Marinetti, Le Corbusier, ognuno di loro ha scritto un manifesto per una nuova arte. Un'Arte sempre più ardita che inventava nuovi e diversi linguaggi, puntualmente realizzati e che avrebbero cambiato il mondo. Importanti manifesti che di volta in volta dichiaravano che l'architettura dovesse essere razionale e funzionale, dalle linee essenziali, di arredamento (Mondrian in pittura); che l'arte si era fregiata di una nuova bellezza, la velocità; che tutte le cose sarebbero svanite di fronte alla nuova cultura suprematista; che l'ironia e la dissacrazione avrebbero cambiato ogni percezione, fino al manifesto dei surrealisti e la fede nell'onnipotenza del sogno. Non vi sembra che ci abbiano preso in giro? Roy Lichtenstein e Andy Warhol non pensate che con la loro ineluttabile accettazione dell'impersonale, della macchina, degli oggetti uguali, abbiano voluto abbandonarci definitivamente al destino della sostituzione, in preda alle nostre abitudini?
Oggi come oggi sono gli stilisti di moda e case cosmetiche a redigere manifesti (Sostituzione semestrale), e la pubblicità che ne sforna di continuo di manifesti. La pubblicità in TV oggi è meglio di un film, dura poco e non ti impegna, è divertente, e alla fine ti offre sempre qualcosa.

 

LUISA

L'ultima volta che aveva visto Paul, Luisa aveva pianto tutto il the che aveva bevuto, e le lacrime rossastre profumavano di bergamotto. Paul viveva nei Clubs, per incontrarlo bisognava visitarne molti ad ogni ora del giorno e della notte. Il SimilPelle con i suoi due androni su diversi piani è il locale più frequentato dai giovani di Parigi. All'uscita il metal detector è sempre in funzione.

I pavimenti appiccicaticci del SimilPelle quella sera mettevano a dura prova le scarpe di Luisa.

-"L'allitterazione impietosisce il testo." Pensava Luisa mentre si addentrava nello stomaco del suono. "Storicamente essa ha costituito l'ossatura del ritmo."

Gli specchi e i muri di vernice nera guidavano alle due sale.

-"Uno si vergognava di sé per aver preso solo cinque pastiglie e i drivers erano tutti spariti".

Una voce senza campo, felice, perfettamente in tono con la musica, parlava con le braccia alzate all'unisono dell'OOOOou che si sprigionava sulla pista. Luisa fece appena in tempo a girarsi che i bordi della pista macinarono i due ragazzi e tutti quelli che si avvicinavano.

Il mondo leggero della musica a bite impossibili comprimeva i corpi resi aerei dall'ecstasy, tanto che dalla spremitura una colonna di energia alimentava le luci e i riflettori.

Paul stava bevendo una birra al banco del bar e le punte dei capelli corti simili a serpentelli si muovevano sotto i faretti colorati.

Il pantalone di pelle di Paul trasudava birra.

- Ciao Paul.

Hey, Luisa cosa ti porta da queste parti, gli estratti di un romanzo?

Luisa avvolta in uno scialle nero con rose rosse, malferma sulle gambe, con le dita scarne della mano, si schiarisce la voce.

- Torno adesso da un luogo dove ho scoperto, nel silenzio, la mia vera natura di donna. Quando sei in vita le parole sono come un gioco infinito che non sai mai se hai vinto. I dialoghi creano solo conflitti. Ero come compressa in me stessa. Mi avvelenavo di moda e di tagli per i capelli.

Ti sembrerà strano, e anch'io dapprima non volevo crederci. Non so come sarà in futuro. Penso che bisognerà ricostruire gran parte. Grazie per la cartolina, Paul.

- Merda Lewis, sembra che tu sia finita proprio lì. Ti sento come espansa, allargata, allungata, mentre ti vedo sottile al solito. Siediti su questo baby sit, ormai non mi lasciano più respirare, mi soffocano. Se tu vuoi, il numero uno dei Drivers ti porterà dove nemmeno te lo immagini. Un coctail di lassativi, oppure un tiraggio coi tubicini di candeggina addizionata, che smacchia perfettamente l'inchiostro delle banconote. Sarai un'altra. Sarai ancora te stessa.

Di là dalle colonne il suono sembrava lacerare tutti i gesti dei danzanti. Era una lotta a chi sudava di più, a chi sbavava di più a chi andava più volte in bagno a chi beveva beveva.

Paul aprì la mano e dai pori allargati a ventose, appena macchiate di liquido sanguinale, apparvero sette pasticche bianche a ruota della fortuna. Gli occhi di Paul fecero Jeck Pot all'istante come la pessima spazzatura in prosa scriverebbe, mentre le luci viola ultraviolette cancellavano i bordi scuri delle figure in movimento. Quattro canottiere bianche si abbracciavano all'entrata vicino alle scale. Luisa buttò giù un negroni.

All'uscita il metal detector era sempre in funzione. Luisa guardò il popolo transennato messo davanti allo scheletro del mondo passargli accanto come una pallina del flipper.

 

TIMES NEW ROMAN

Sarai sicuramente stanco.

 

- Se venissero fuori con la scusa che bisognerà prima distribuire i pezzi, non sarà facile prendersi una vacanza. Tu piuttosto partirai ancora una volta da sola? Andrai a Monotype Corsiva?

Le unghie smaltate di lei simili a dischetti hard rossi profumati di creme dagli scatti veloci e convulsi richiudono in un colpo il cofanetto della cipria.

-No, questa volta No! Se partissi mi perderei sicuramente qualcosa.

Dal segretair la scacchiera elettronica fa una mossa. Lei si alza sicura e spedita grattandosi il naso. I capelli sono di pura seta nera.

- Lo Head File ha rivelato due particolari di cui non si è ancora trovata una risposta. Il Metallo Rosa servirà a scindere il tempo necessario solo per la frazione di otto secondi. Un’eternità. E i buchi neri nello spettro che tu vedi non hanno sufficiente forza di attrazione. Non vi sono punti privilegiati nell’espansione.

Dalla lunetta la luce dei grattacieli entra con i bagliori verdi e gialli in movimento. La stanza è greve ed asettica.

La donna si siede come se non si fosse mai seduta prima.

L’ultima esplosione che ha dato origine alla nuova galassia, Tahoma, è stata di proporzioni mai misurate prima. L’avvicinamento del modulo BZ1Logowor ha messo in serio pericolo tutte le strumentazioni di bordo. Alla fine siamo arrivati ad una conclusione.

 

La donna si dirige verso la parete e materializza uno schermo.

Il grafico sullo schermo mostra la prevalenza della linea blu in accelerazione rispetto alle altre.

La teoria di Gill Sans Ultra Bold confermerebbe l’esito di deviare la corsa della cellula madre di ritorno verso uno dei buchi neri che incontra nel suo percorso.

 

Lui si avvicina a lei. La luce della lunetta dà forma e colore al mobilio.

C’è un aggiornamento sul fronte Rockwell Condensed, con un filmato.

 

La parete dove loro erano presso si illumina di stelle in movimento. In costante accelerazione, scontrandosi a volte tra loro, i corpi celesti che esplodono, senza nessuna direzione o punto a cui tendere, danno vita a nuovi ammassi e galassie. Un bruco nero enorme scintillante è in corsa verso l’espansione, il Redshift zero, mangiando tutto ciò che incontra. L’universo creato.

La donna muta d’aspetto. Dagli zigomi stagliati nella penombra si riflette il caos violento della corsa della cellula di ritorno nella gincana, nella parte vuota illuminata delle retrovie, in corsa, abilmente schivando i buchi neri.

 

Abbiamo solo lo 0,001% della massa ipocalorica necessaria, e non ci sono al momento supernove pronte ad implodere con cui caricare il Wingdings.

 

L’universo aperto con la decelerazione della massa gravitazionale o l’universo chiuso con le grandi depressioni, la densità inferiore a 1? Tutto ciò non ferma la corsa. La nuova legge fisica non è stata mai applicata prima d’ora.

 

La stanza non è più la stessa. La luce chiara degli smalti bianchi cade liquefatta sul pavimento. Il pavimento è la finestra della stanza.

Invia i dati e che tutti stiano pronti.

 

La donna guarda un punto fisso. Lui si gira e scompare.

 

La Teoria di Gill Sans Ultra Bold

La Supernova.

 

Confermo le mie supposizioni. La mia idea, ti ripeto, muove da questa considerazione: se la stella che tu vedi adesso è la stella che è stata e che non c’è più, sparita sette miliardi di anni fa, e di cui solo ora tu hai potuto vedere la luce, allora è forse possibile che ciò che oggi siamo è ciò che siamo stati. Se tu guardi la stella che è stata, probabilmente l’universo guarda te che sei stato. Il nostro presente è il presente che l’umanità vive nel passato.

 

Dal segretair la scacchiera elettronica fa una mossa. Lui preme un tasto. Una voce meccanica: - la partita è in corso con l’utente 01428M. Ricominciare una nuova partita?