Andrea Cortona Andrea Cortona, 30 anni. |
Due bravi ragazzi
Alain camminando savvicino a Pierre. " Anche tu qua ? " disse Pierre quando laltro era a tiro di sputo. " Beh, sei cieco ?" " Non ti scaldare , sei sempre il solito attaccabrighe. Comè successo ?" " Successo cosa ? " " Come sei morto, amico" " Lo sospettavo, cazzo. Mi sembrava un po strano vederti dato che sono stato al tuo funerale quattro anni fa". " Cinque anni fa " " Fa lo stesso, il tuo incidente fa ancora notizia." " Non è stato un incidente, e poi stavamo parlando di come sei morto te" " Come sarebbe a dire che non è stato un incidente ?" " Alain mi hai già rotto e sei appena arrivato " " Va bene , va bene " Alain prese fiato soprattutto per cercare di rendersi conto di quello che stava per dire. Non era per niente daccordo su questa storia della sua morte. " Insomma.. che dire, ero lí nel cesso " e indicò un punto preciso come se vedesse la scena " sulla tazza. Leggevo, come sempre. Sai io mi chiudo sempre dentro e mia moglie incomincia a urlare le solite offese. Probabilmente ho dimenticato di girare la chiave e me la sono vista entrare come una pazza , con quei suoi capelli ispidi e ritti come spilli. Gridava e sbraitava, ma io non mi faccio impressionare da quella, e ho continuato a leggere. Se nè andata quasi subito , sai cera una certa puzza , si capisce. Dopo qualche minuto è tornata , lho guardata per caso e la vista mi si è offuscata e .. non ricordo altro. Forse ho avuto un infarto o cose del genere." " Ma che infarto, la tua vecchia ti ha fulminato" disse Pierre trattenendo il riso. " Non è possibile, ci ho già pensato" " Non dire cazzate, la vecchia era infuriata, forse le avevi combinato uno scherzo dei tuoi. Magari per qualche debito ti eri impegnato la fede nuziale, Lei si è rotta e ti ha seccato" "Non è vero, Tina era una vecchia stupida, ripugnante è vero, ma non poteva fare male ad una mosca" "Sí, ma si è fatta scopare da mezzo quartiere per pagare i tuoi debiti" " Tina era la regina della casa" " Mi stai prendendo per il culo ?" " No, ma che posso dire " I due si guardavano intorno con occhi spenti. Ognuno aspettava che laltro dicesse qualcosa. Alain interruppe il silenzio. " Ma dove siamo qui ? " " Allinferno, amico" " Ma se non cè nessuno ? Io ne conosco diversi che dovrebbero essere da queste parti " " Sei il primo che vedo da quando sono arrivato " " E le fiamme ? Il demonio ? Qui non cè niente di niente, nessun vicino rompiballe, né poliziotti, né banche, né spacciatori . Insomma pare che non sia male." " Amico mio, questo è quanto; non cè niente. Ho provato a girare qua attorno, un pezzetto tutti i giorni. Poi mi sono stancato perché dietro langolo non si vede mai nessuno, e poi mi sembra di tornare sempre allo stesso punto." " E cosa si fa ? " " Non saprei, forse in due possiamo organizzare qualcosa " " Ma tu lhai visto " " Chi ? " " Lui, Dio " " No " " E come fai a dire che siamo allinferno e non da unaltra parte ? " " Cazzo peggio di cosí, il tempo non passa mai. E tutto uneternità qui. E poi lo so , e basta." Alain fingendo di riflettere disse con tono sprezzante: " Sei sempre stato uno stupido, per me siamo in parcheggio e ci devono smistare. Come al pronto soccorso" " Io non sono uno stupido, è un bel po che sono qua. Per dire, ho provato a bestemmiare e non lo posso fare. Provo a dire qualcosa e mi si strozza in gola " " Ah , davvero ? " Alain sogghignava, perché al bar era una celebrità in fatto di sproloqui. " Prova tu " . Pierre ridacchiò. Alain ci penso su qualche secondo per spararla piú grossa possibile. Poi prese fiato. " , cazzo non ci riesco" Pierre si buttò per terra ( terra ? ) dal ridere. Alain era visibilmente infuriato e continuava a sforzarsi. Niente. Pierre era quasi assalito dalle convulsioni ed era diventato di un colore piú pallido. Alain cercò di assestargli un calcio nello stomaco, ma il suo piede passo in mezzo al corpo di Pierre, a vuoto. Nello slancio finí sdraiato anche lui. " Pierre finiscila " biascicò irritato mentre cercava di rialzarsi. " Forse hai ragione" " Bisogna rassegnarsi. Però non è tanto male come sembra. A parte il freddo." " Il freddo ? Ma le fottute fiamme che le suore e tutta la cricca ci hanno venduto per buone per tutta le vita ? " " Invece cè freddo, ti abituerai . Io ho sempre i piedi congelati." " Sono abituato al freddo, perché Tina non accendeva mai la stufa, vecchia bastarda." " Non avevate un soldo per pagare la ditta del gas, e tanti altri problemi" " Pierre, che ne dici di parlare dei tuoi vecchi problemi ?" " Che vuoi dire ? " " Intanto quel famoso incidente " " Non è stato un incidente, piuttosto una scelta direi" " Ah! Se morire spiaccicato contro un muro con una troia che ti spompinava è una scelta, direi che la tua fantasia è abbastanza viva , anche se sei già belle che morto ." " Questo non è preciso. Io e Debbie abbiamo deciso di farla finita. Il nostro amore non era possibile" " Se non ricordo male Debbie si chiamava Amanda, e lultima volta che lho vista batteva giú nel quartiere " " Non è vero, era un tipo a posto, proprio per bene" " Ti sei bevuto il cervello per una troia, amico mio" " Non chiamarmi amico, non siamo mai stati amici" " Ho limpressione che dovremo diventarci" " Lidea non mi eccita " " Neanche a me. Ma ti voglio dire una cosa; per il tuo funerale sono stato io ad organizzare una colletta " " Cazzo dici ? " " Tua moglie è diventata verde dalla bile quando hanno estratto anche Amanda dalle lamiere." " Ma se ha sempre saputo il nome di tutte le mie amanti !" " Forse non è stato un pensiero carino farti trovare spappolato e senza braghe, e con una nota bionda da marciapiede sulle cosce. Sai come ci teneva tua moglie allapparenza, a quello che diceva la gente in giro" " Già" Pierre era rimasto un po stranito da quello che aveva detto Alain, ma non voleva far trasparire che moriva dalla curiosità. Ma riuscí a trattenersi ben poco. " Raccontami del funerale " " Te lho detto. Cerano solo gli amici che avevano pagato la cerimonia, e molti sono venuti solo perché avevano pagato sintende. La tua bara faceva schifo ed i fiori erano di quelli secchi e per giunta di seconda mano. Qualcuno se li è fregati alla fine per rivenderli." " Mi dai un grande dolore , Alain" " E tua moglie , quella povera donna, ha voluto che tu fossi sepolto lontano, in unaltra città" " Che stronza! Non è nemmeno la sua città, è la mia! Non mi ha mai voluto bene, ma in fondo neanchio" " Questa è la storia , caro Pierre" " Alain " " Si?" " Sei un bastardo " " Grazie" Decisero di abbracciarsi per sentire meno freddo. Evitavano di guardarsi per diminuire il disgusto. Ma poiché senza corpo e senza sangue, continuavano a congelarsi anche appiccicati. "Senti Pierre, se avessimo un mazzo di carte potrebbe essere divertente" " E dove te le trovo ?" "Cazzo questo inferno. Facciamo un giro a vedere .a vedere insomma che si fa qui, meglio muoversi un po" " Cosí combinati ci scambierebbero per due checche" " Ma se non cè anima viva !" " Sí, ma non si sa mai " " Hai ragione. Cerchiamo qualcosa da bere, ho la gola secca. Non si rifiuta a nessuno un goccetto" " Alain, non cè niente da bere " " Pierre, siamo proprio allinferno " " Già " |