Piergiorgio Concari
posso dirvi che ho 21 anni, che sono
nato e vivo a Roma... che amo e mi ispiro alla follia, al surrealismo, il nichilismo
idealista e non applicato |
Essenzialmente
Io Sono dentro una stanza piena di luce,
arredamento nuovo, con una sveglia che mi lascia udire il passaggio del tempo. Sono
stanco, è vengo da una triste serata rubata. Il rumore delle macchine fuori mi danneggia
irrimediabilmente il sistema nervoso e con quello anche il mio umore. Ho in bocca un pezzo
di cartoncino arrotolato, il quale tra poco diventerà, parte essenziale di un sistema di
vasione, che normalmente dovrebbe essere collettivo, ma che per me oggi sarà personale.
Aspetto risposta ad una domanda. Mi fermo per girare. Raccolgo erba dal mio bicchiere di
plastica bianco. Controllo la persona che mi deve una risposta. La risposta è arrivata ed
è: cucinare, cucire, ricamare e sciare
.
Il gatto si muove in maniera scoordinata, come se si fosse bevuto una bottiglia di J.D.
Ora fumo anche io. La finestra aperta mi da fastidio, ma non ho alternative
la mia
ragazza è chi sa dove in giro per università, a rompersi il cazzo con una sua amica. Ho
spedito questo a cupido. Sto uccidendo
quasi
ma chi? Sicuramente qualcosa che
fa parte della mia personalità, ma anche della mia persona fisica, in quanto ormai da
diversi anni essa circola nel mio sangue. Cupido non risponde. E' morta. Ma più di tanto
non me ne frega. La cosa importante è che ce ne sia un'altra dopo. Mi sono comportato
male? Non credo
forse si
ma ormai è tardi e tutto tra poco sarà svanito come
la cenere di questa ennesima Marlboro che respiro ricurvo, seduto sulla mia sedia gialla.
Ascolto Dalla. Gay adulto, che un tempo, nel quale io nemmeno ero nato, scriveva grandi
testi, che sono come un lago anarkico, dentro una finestra. Com'è profondo il mare
com'è profondo il mare
com'è profondo il mare. Siamo chiusi in una prigione di
esistenze
ma siamo comandanti di un esercito di sentimenti che potrebbero essere, ma
ancora non lo sono, imbattibili. Siamo sei milioni di uomini, nudi, con in mano un pezzo
della nostra chiave. Tutti abbiamo il pezzo della chiave, ma ci manca la forza, il
coraggio di regalare la vita per ricevere il sole sulle nostre anime. Ricette di cucina.
Cerco musica. Ancora ricette, ancora musica. Ho confessato parte di questo a chi ne è
dentro. Mi sto perdendo nelle parole assurde di questo strano sistema. Il Cubo. Proverbi.
Cazzate. Genio che viene scambiato per folle. Forse la mia fine. The End. The Doors. J.M.
Poeta potente, vive in un foglio di carta infinito ed anarkico. Per qualche minuto mi è
sembrato di non vedere il tempo scorrere. Forse qualcuno è rimasto sconvolto da un
piccola parte della mia personalità a cui prima accennavo. Proverbi. Vorrei togliere di
mezzo tutti preti, il papa, i vescovi, i cardinali, i politici cattolici, la gente che
vota i partiti cattolici, anche gli assassini, i violenti
vorrei anche uccidere il
denaro, forse più di tutti. Silenzio. Il gatto sorride e fa dei strani rumori. Muove la
lunga coda Arancione e mi guarda. Ora è immobile. I suoi occhi sono come puntini neri. Lo
spazio e il tempo. A lui le mosche a me le auto, le moto, i motorini, gli autobus ed i
camion. Mi hanno detto che è più profondo il cesso che il mare. Sono un genio ribelle, e
cerco cose più grandi di me. Non sono banale.
Stop.
Ho scaricato il peso inesistente di un compito ormai quotidiano, su
un'altra persona, appena svegliata delle onde. Anche sigarette. Adesso ancora. Sole
Spento. La musica mi accompagna in questo strano cammino, verso ciò che non conosco. Ho
dato questo alla mia ragazza. Il cielo si tinge di viola mentre io parlo, e mentre c'è
gente che aspetta. Le nuvole sono strane come il fuoco nel limone. Il limone brucia
Non brucia, dici? Prova a metterlo negl'occhi e cazzo sentirai come brucia! Aspetto che il
telefono giallo suoni. Ancora nulla. Rimani accanto a me per sempre, fino alla fine di
ogni pagina che scrivo, fino alla morte di Dio. Mutande serrate da un muro di
cemento
le tue. Un conoscente si è dichiarato omosessuale con una mia amica
a
me non lo aveva detto. Mi chiedo perché? Non sono intollerante. Non me ne frega un cazzo
con chi scopi idiota. Non m'interressa se ti piacciono le montagne o le vallate. Le nostre
maschere sono fatte di cera e si sciolgono ad ogni bugia. Dico tante cazzate. Giallo, con
un contorno circolare in plastica bianco. Aspetta di essere inghiottito da me. Oggi sono
al quinto o sesto assassinio. Il cazzo di problema è che non ho più chi ammazzare
almeno fino a domani. Quest'ultimo è stata triplice complicità di un essere, un elemento
ignoto e di un gas. E' meglio farlo da soli. Riesco nel mio intento, anche se alcune volte
sbaglio. Felicità. Aspetterò. Copio. Ballo seduto
sempre ricurvo. Amo. Giro.
Parlo. Ripeto. Esco dalla stanza e il freddo mi cattura. La fama. Posizione di prestigio
raggiunta o con grande forza di volontà e una grande genialità, oppure con potenti calci
nel culo, gentilmente offerti in cambio di denaro o bocchini. Come cambia il mondo. Io
studente di bassa rilevanza culturale, ho sempre raggiunto le posizioni più elevate nella
polita scolastica. Ora guardo il mondo da fuori. Mi fa sempre schifo. Lottare è ancora
possibile. Another. Forma di espressione. Scappo. Corro lontano dentro ad un sogno. Fine
del sonno. La radio è spenta. Tu che sei lontano mi senti? Mi ascolti? Ti arrivano le mie
parole? Sei girato dall'altra parte; mi dai le spalle. Giochi e canti con i tuoi amici.
Siete cloni. Odio le vostre sciarpe blu e verdi. Vorrei ti ci impiccassi con quella
sciarpa di merda. Tristezza. Disegno. Vedo ancora le svastiche sui muri della scuola, sui
banchi, le croci celtiche a simboleggiare l'immaturità di chi le scrive ancora. Il Nuovo
Mondo: più caldo, più lontano dalla falsa copia di Dio. Chiudi gli occhi e immagina il
mondo di domani. Io vedo tragedie senza armi, povertà e miseria, gente strapiena di
denaro e persone con nemmeno un filo di canapa addosso. Fermati. Capisci e ascoltami. Il
gatto giallo si lecca la zampa sinistra anteriore. Ora gioca con una farfalla. Dorme.
Dieci e quindici minuti. Secondo millennio e qualcosa. Affacciati dalla finestra di casa
tua e osserva. Zombi. Manichini elettronici. Bambole e oggetti in uso. Non c'è pace. Non
serve avere armi per avere una guerra. No. Non c'è bisogno che guardi molto lontano. La
guerra e dentro ognuno di noi. Non è colpa tua. Non piangere. Ma puoi ugualmente trovare
la pace. Poesia. Ancora Marlboro. Oggi siamo in due. Passate alcune oro vedrò prosa e
poesia. Interessante. Mi siedo. Attrazione impossibile.
Stop.
Nessuno. Me stesso. Vedo una persona che non c'è. Illusione di un
groviglio di rami. Puttana. Coglione. E', forse, ora di entrare. E' forse il momento per
ricominciare.Ancora Marlboro. Risate. Vaffanculo. Invidia. Il mio egocentrismo si
contrappone alla tua inesistente personalità. Continuerò. Idiota. A lei manca una parte
di Mondo. Su una poesia si legge: Parararà - Filo filo du. Riprendo da lui. Ma non per
divertirmi, ma per esprimermi. Comunque in modo diverso. Non ascolto. I poeti sono le
Pop-Star. Non c'è più tempo per essere poeti. Non c'è più tempo per essere poeti. Oggi
non vado. Devo andare al di la del potere. Una donna chiede il silenzio. La risposta è
Vaffanculo. Mangio patatine fritte, seduto, mentre ascolto la mia mente. La gente parla.
Discute di Filosofia. Cartesio. Fine lezione. Amici. Fumo ed erba orali. Futili parole.
Linguaggio incomprensibile. Freddo gelido. Scarpe basse nere con calze nere. Lutto.
Cappello a cilindro nero con un'immaginaria spilla d'orata. Gente che sale e si saluta.
Sorridi isolata dentro un mezzo di trasporto. Ti diverte l'esterno. Il viaggio è a metà.
Parole o meglio cazzata. Arte pubblicitaria. Scendere o rimanere in corsa. Ancora gente.
Ancora sorride. Rumori. Meccanici ed elettronici. Moda e attrazione sessuale. Leggo
scritto su di un muro NE ERO NE POLIZIA. Motto odierno di alcuni centri di cultura e
sviluppo giovanile, soppressi dallo stato. Fine del viaggio. Attesa inerme. Volto
femminile scuro regale sorrisi e tenerezza. Quasi perfetta anarkia femminile esteriore.
Sottile ma infinita linea di confine blu, che divide il pavimento di piastrelle
rettangolari con il baratro profondo almeno otto piani. Acqua. Dov'è il gatto?
Apparizione. Cinese. Strana statua alta circa sessanta centimetri. La guardi e credi nella
magia. Lavoro. Uomo o donna? Comunque una faccia da cazzo. Incredibile silenzio spezzato.
Voglio una Marlboro. Ricordo di un vecchio film. Colori. Razza. Attendo. Il cinese che ha
sempre un occhio nero, oggi ha il viso pulito, ma sembra comunque essere irrequieto. Forse
sa già che anche oggi prenderà un pugno in faccia. Mi guarda. Io rido. Fiori posti sul
cassonetto. Sta arrivando. Niente Marlboro. Ma è solo rimandata di qualche minuto. Forse
oggi sarò il primo ad arrivare. Mentre seduto scrivo c'è chi mi porta a destinazione.
Nessuna fila. Piove. Guardo gl'occhi della gente. Leggo tristezza, solitudine, malinconia
e vecchiaia. I suoi sono bellissimi. Lei lo sa. Ancora tre mesi e questo continuo viaggio
quotidiano sarà finito. La sede del potere. Ancora tante cazzate. Mi aspettano complesse
equazioni e credo di non saperle fare. Due Stop ed il mio viaggio sarà concluso.
Finalmente Marlboro. Generazione X. Le persone ancora non hanno imparato a farsi i cazzi
loro. L'assistente scolastico dovrebbe fare il professore. Prete stronzo. Iniziano le x.
Amante della matematica. Collezionista di espressioni algebriche. Muraglia di persone
viste da lontano. Bambini. Esco prima dalla mia incognita. La gente guarda. Forse ride.
Chi conosco? Rosso. Tra poco avrò in mano il mio vecchio sogno. Ancora persone che
guardano. Non sono le stesse. Forse è uno. Povertà. Distanze sociali. Canna d'erba amara
come il caffè. Rumori elettronici. Persone lontane, ma un gesto le fa avvicinare.
Scrittura anarchika, contorta ed irregolare. Ritorno. Timidezza. Vengo scambiato per
folle. La vittoria è sicura. Io noto la gente scendere e salire. C'è chi la nota solo
salire. Pressione dell'indice sul lato dell'occhio. Offuscamento. Confusione. Nero. Lo
capisco e lo so. Lo capisco e lo so. Schiaffo. Non ricordo. Devo sfruttare. Marlboro. Sono
pieno di energie e questo non va affatto bene. Devo essere spento. Solo. A volte anche
triste per scrivere. Però è più forte di me. Bevo the verde. Fresco e dissetante. Ho
ricevuto i complimenti da molte parti del mondo.Tra poco si da il via al mio ritorno.
Vorrei una canna. Non c'è. Sono giorni che penso. Sono affascinato. Lusingato. Non sono
io il migliore, ma sono sulla giusta strada per esserlo. Muovo il carrello in maniera
nervosa. Devo farmi salire l'ansia di scrivere. Stavo per svelare il mio segreto. Parlo
troppo. Ripeto. Un pensiero a chi adesso sta sotto esame. Ancora ci ripenso. Le scimmie
sono vicine. Oggi ne ho vista un'altra, ma era più brutta delle mie. Bevo. Non ho i soldi
per comprarla. Spero che oggi mi sia offerta. E' difficile far coincidere i miei desideri
con quelli delle persone che mi sono accanto. Ho bisogno di cosa che nono posso avere. Chi
ha ragione non lo so. Socrate. Flash. Devo sistemare una faccenda. Solo per te o per me.
Spero nel regalo promesso. Ho tra le mani dati importanti, di persone che contano. E'
notte, la radio è accesa e parla di soldi, politica, ex dittatori. Ho sonno. Non ho la
televisione. Sento odore di droga, ma non ne ho. Accuse tra parlamentari e Ministri. E'
naturale rubare. Sogno e divento triste. Vorrei. Continuerò a lottare per avere. Cazzo!
Niente fumo. Cade una moneta a terra. Rimbomba nel silenzio del palazzo. Chi sei? Metto
una chiave nel muro. Panna e pesche. Rumore di plastica. Troppa luce. Ho paura di essere
incompreso. Sembra che sia passato un giorno intero. Spregevole. Vive sei ore e uccide
milioni di persone. Dicono che non si può vivere oggi. Non sono solo. Ho mal di testa.
Devo uscire ma non ne ho voglia. Ho scoperto piccoli segreti. Amo. Solo lei. Non è che
una lettera rubata. Continua il dolore e per tre mesi non avrò soldi. Il suono di un
Tamburo mi rimbomba nella testa. Vorrei cadere in un sonno molto profondo e svegliarmi
l'indomani in una piscina
lontano. La luce mi infastidisce. I miei occhi soffrono.
Tra poco sarà pronto il cibo che mi sfamerà. Cerco pezzi di ricambio per me stesso.
Guardo la mia libreria di vimini. E' storta ma sopporta ugualmente il peso della carta. La
mia mente malata detta stronzate alle mie mani, che scrivono su di una macchina ciò che
ora stai leggendo. Ho creduto di essere Dio, ma mi sono accorto di non esserlo. L'ho
capito quando ho visto che la mia vita era infilata in un barattolo di latta, con sopra
una data di scadenza. Sono morto e risorto
ma alcune volte muoio ancora. Mangio
quadri di V. G. immersi in un giallo unico ed infinito. Ricordo. Speranza. Ho un forte
senso di vomito. Ho perso alcune righe. Virtualmente puttane. Cesso blu. Sono in terra. La
mia voce e spezzata, triste ma sorda. Ascolto voci in lontananza. Sono solo. Ancora una
volta. Il neon riflette sul vetro di una finestra sporca che si affaccia verso mura di
cemento con e caldaie. Non te ne frega un cazzo di me. Non ricordi? Non sento.Un uccello
cerca briciole, poggiato sulla ringhiera di un balcone. Non nascondo più me stesso. Non
ci riesco. Muoio ancora una volta, ma nessuno lo sa.Stiamo per ricominciare. Attendo. Non
succede nulla. Dammi fumo! Mi alzo e me ne vado. Non ho pisciato. Tempo inesistente.
Vecchia storia di amici sconosciuti. Non voglio stare tutta la vita a pensare. Ho visto il
rossa di cui mi hanno parlato. Anche il rosa. C'è un piccolo nido abbandonato sui rami di
un giovane albero. Respiro. Schermi Sony. Vedo pagine vuote. Mi sento grande! Di più! Non
arrivo oltre la linea circolare. Anche io lo sono. Rumore. Zombie. Porta aperta verso la
strada. Hai distrutto la finestra che stavo costruendo. Seiuna sporca puttana. Odio.
Falsità. Mordo plastica nera. Appunti del solito viaggio. Non sono più occhi scuri.
Serata nera e vuota. Persone nuove. Arresti nella notte. Ho voglia di farmi un paio di
tatuaggi. Tu mi hai mai visto? Non credo. Perché non sono nessuno. Dentro me c'è
silenzio. Armi infuocate. Li dove poggio i miei piedi c'era un cadavere scuro. Il gatto
non c'è più. Chi sa se gli manco? Sogno. Spettacolo. Ultima parola appena letta. Si
accendono i riflettori sul denaro. New Entry. Erba. Lavoro. Piccolo Maestro scopre
l'intelligenza di un Handicappato. Non so nulla del mondo. Mente spenta. Non mi serve
l'inglese. Vestiti. Hotel. Guardaroba ricchi di merda. Casa tua. Rosso. Tutto ciò che mi
è vicino è Rosso. Perché? Finti cessi bianchi. Dio mi ha detto che sono un coglione!
Strano. Pensavo lo stesso di lui. Paura. Rimorso. Follia. Ancora Sempre Follia. Eccomi.
Sono qui anch'io! Non bevo. STOP. Senso di angoscia. Dondolarsi dentro un mare di cenere
bianca. Candele spente. Spezzoni di una vita già vissuta. Cinema e letteratura fusi in
poche righe senza senso. Movimenti polmonari scoordinati per un pubblico di zero paganti.
Tremolio da tossicomane. Fine. Ancora Fine. Telefonate scomode. Amici utili. Continuo
senza accorgermi del resto. Immediato soccorso. Chiedo. Senza tempo e ragione. Esco troppo
fuori dagli schemi. Fili di rettangoli arrotondati bianchi su base nera. Chat. Lineamenti
di volti sfocati. Ultimo Prato Verde nella carta. Spreco. Cammino. Sottile. Fiamme
cadenti. Roma vola ancora. Radiazioni o pensieri. Ancora una volta Chiesa assassina.
Ripeto: CHIESAASSASSINA. Anarkya. Rosso. Chiesa. Comunismo. Morte. Progetto arancione
elaborato da due menti comuni. Metti il marcio. Fatti male. Mi faccio male per stare bene.
Estella orribile pietra, ma dolce respiro. Continuamente. Ancora. Sempre. Ricordi.
Solitudine. Buio. Dovere. Ultimo negato. Mancano parole. Accompagnamento di chitarra
elettrica. Storia. Credimi. La Radio. Strega. Sguardo. Ingiuria. Fusione impensabile.
Cazzo non lotto! Cazzo! Non capisci perché? Sei una macchina. Crudele. Figura umana
divinamente ambigua. Spezzami le mani ma non uccidermi questo sogno. Antico poeta riscopro
in me. Ramo. Fine. Ancora dondolio. Forse un ora ancora. Forse meno. Viaggio. Siena. Menti
incomprese e incomprensibili. Parole confuse. Finte terapie. False guarigioni. Sony.
Tratteggio rosso. Rumori di porcellane e ceramiche bianche Made in Italy. Dormire. Dolori
soffocati dal piccolo tempo. Silenzio. Fumo. Opportunità? Meglio illusioni. Troppa luce!
Ripeto: troppa luce! Inglese. Americano. Lingue simili. Merdone. Nazionalismi
estremizzati. Global. Niente compiti. Raptus.
Ascolta:
Bianche pareti.
Luce bassa.
Entra dalle fessure delle finestre.
Si diffonde piano.
Ombre agl'angoli dei muri.
Lampadina orizzontale.
Cinta di cuoio appesa a fili
di plastica e rame..
Viso stanco.
Morto.
Corpo pesantemente appeso
come un pianoforte
su di un tetto.
Niente carta.
Silenzio
Immagina. Chiudi e immagina. Soffri con loro. Serpente. Tastiera
storta. Difficilmente controllabile. Insegno. Chiavi di legno. Io Vampiro da piccolo.
Ancora Marlboro. Nero e bianco. Combinazione segreta per entrare nella mente umana. So
dove si trova. Ma è impossibile arrivarci. Cerco aiuto per scoprirlo. Paura della morte
dopo qualche anno. Scopro la vita e ne apprezzo i doni. Non pensare che tutto sia facile e
dovuto. E' un grosso errore! Voce femminile inesistente fine anni 70. Film. Dottori gay.
Una faccia di merda. Regala il tuo culo a Dio. Silenzio. Chiedo silenzio! Visione.
Orologio mai avuto. Limpidi. Ancora cazzate. Connessione. Parte irraggiungibile
dell'essere. Silenzio e risa. Conosci leggende? Rose. Fotografia
sogno iniziato. La
mia verginità interiore. Sesso divo. Attesa. Primo bagaglio arrivato. Battiato. Forza.
Ancora solitudine, tristezza e malinconia. Il peso della mia mente sul legno. Lacrime. Ho
perso. Profumo. Telefonate senza risposta. Amici assenti. Perché? Perché? Perché?
Perché? Non trovo risposta e non so nemmeno dove andarla a cercare. Vaffanculo.
Semplicemente VAFFANCULO. Io. Persona. Forse. Telefono. Non è possibile chiamare. Cartine
vuote senza anima. La mia assente. Batteria Sony. Banana. No, non la conosci? Kill! Fingi
finche sei in tempo. E' meglio non pensare, forse uccidersi, forse pensare di uscire da un
piccolo, ma profondo buco. Lascia il segno. Negazione. Capelli d'oro al vento sparsi.
Indovina? Volgare. Non conosci nemmeno ciò! Sangue. Kill! Ma chi? Lo fai per gioco e non
per pazzia. Non sai che fare e allora uccidi, per diletto, nel più profondo silenzio del
tuo essere. Nascondi le armi dentro le acque di un fiume inquinato. Vedi baracche di latta
e legno marcio dove non vivono. Oggi potrei morire. La vista mi abbandona. Non capisco!
Aspetta. Diario. C'è davvero tristezza? Si. Sicuramente, ma me ne accorgo solo ora.
Senti
ti
ti
ti
ti
ora è passato, ma credo che ritornerà
presto. Lo farei anche io, ma me ne pentirei. Non è quello che pensi. E' molto vicino.
Riga nera. L'ho fatta io. Motore. Paura. Tremavo di paura. Attimi infiniti di estremo
significato. Mente affollata dal tuo sguardo. Difesa. Risate impaurite dalla forza e dal
coraggio di chi c'era di fronte. Cambiamento. Dietrofront. Fiducia. Libertà. Emozioni non
inquinate. Ancora paura. Bello. Incredibilmente bello. Surreale. Apocalittico. Mai una
sola cazzo di volta in sei anni. Giovedì 22 Marzo 2001. Sarà vero o irreale?
Suggestione. La mia fantasia. Rileggi e scoprilo. Ancora. Assapora. Tazza del cesso bianca
e plastificata, alta due dita, da fuoco alla mia anima. Cenere sulla gialla comunicazione.
Finisci di ridere. Cerco il tuo sesso... nella mia mente ci sei. Presente. Fuori dal
normale. Visita il corpo e controllane a fondo ogni sua parte.
Guariscimi. Accarezzami. Pensami. Guardami. Amore. Scappo da un sogno lontano. Esco di
casa nudo. Tre incidenti. Corro. Veloce come la mia fantasia. Un nome, un pensiero... un
idea. Saresti carne fresca in scatola. Vado. Volo radente su ali di seta. Stringimi.
Ciclope. Natura estremizzata. Mille fiamme. Il tuo silenzio mi colpisce. Sei speciale. Lo
vedo dentro te. Ora sono rientrato nel mio cammino. Ma ho ancora una speranza. Realtà
scritta precedentemente. Cambiare. Forse. Non te ne accorgi. E' per questo che ne sei
lontano. Sorridi. Aiutaci. Immagini. Fotografie irreali. Fine. Mi mancano i miei libri.
Modello. Fame nel mondo. Cina? Russia? Bolivia? Perù? Il mondo muore e io e te parliamo
con il cellulare! "Scrivi Stronzo" mi dicevo. Anni. Lire Italiane. Tokyo.
Sogno...
Descrivi il tuo essere! Non sai? Allora la tua anima? Non la conosci... non sai neanche
chi sei! Ripeto: nonsaineanchechisei! Fragile esca. La tua linfa vitale non è altro che
acqua distillata, priva, ormai che morta, di ogni speranza di vita. Non perdere altro
tempo. Fermati lungo la strada che ti riporta indietro e ucciditi. In modo rumoroso,
fracassante
affinché tutti possano udire la fine che gli spetta. Rimango fermo.
Forse seduto. Cresce e la sento viva. Ora si riproduce. Difficile. Uscire. Staccarsi. Il
Suono. La Luce. Piccole macchie arancione sulla pelle. Voglia di te. Ricordo. Presente e
futuro. Per sempre. I tuoi baci. La tua morbida pelle. Scrivimi una lettera. Ti amo.
Ancora una volta e per sempre
ti amo. Però pian piano cade. Si sente. Ma ora la
tensione sale. Non ho tempo. Chi aspetta è stato accontentato. Non ci sono chiare acque
fresche per le tue lucide, pallide labbra. Chiudi gl'occhi e respirami. Ancora. Adesso.
Passa lw mani sulla mia fronte. Cammino senza guardare avanti. Occhiamandorlachiusi. Linea
blu. The verde. Termini dissestanti la mia grande amica. Bong. Ganja. Ancora frasi e
lettere staccate. Arabo e Cinese. Lontano. Precipito dal settimo pano della mia vita. Oggi
ho avuto gl'occhi della morte. MI hanno visto. Mai ero così. Pareti scure e sporche. Un
gatto solo dentro un armadio. Astuzia e malinconia. Devozione a me stesso e non a te. Chi
cazzo sei? Bussa almeno Cristo! Annullo. Scomposizione momentanea dei tuoi occhi. Vanity.
Forse anche io. Atto. Superiorità raggiunta. Gloria... lontana come la mia ombra.
Specchio. Lineamenti. Frecce. Pian piano cade. Si sente. Ora la tensione è alta. Non ho
tempo. Chi aspetta è stato accontentato. Taciute. Risparmia il fiato. Parlare. Se.
Novantanove. Fottiti, ancora e sempre. Voce del cazzo. Membro merdoso. Non è. Invento
nuove parole bianche su carta bianca. Odio la tua lucidità. Inascoltabile come il passare
del tempo. La tua vita è breve. Il fumo continua a salire. Personale. Nulla. Elle.
Ripetersi. Sconfinare. Un dizionario intero. Latino. Indecisione. Riconducibile. A Fatti.
Estremi. I tuoi bambini. Figli di un tempo sconosciuto. Il mio. Ancora un fiume. Poi. Un
giorno. Accadrà. Fermati. Resta immobile dove sei.
Stop.
Real Trip. Recenti ricordi. Città straniere. Colori e profumi
nuovi. Il mare azzurro della Francia. Le gigantesche dune mai viste. Erba a quantità
industriali per me e per tutti i presenti. Conate di vomito. Alcool. La pazzia di Anny. I
Tavoli Verdi. Il dolce e incantevole profumo della mia libertà. Ripiombo nel presente di
guerra. Ragazzi che partono vestiti di bianco Pace, vanno in territorio di Guerra, alla
ricerca di un folle omicida, per uccidere in maniera leggittima, chi non sbaglia ad
indicare l'america come stato Dittatore del Mondo. Angosce si riperquotono su di me.
Ancora devo affrontare parte del mio mondo. Ho acquistato 75g di Buon Cioccolato, che fumo
solitario sdraiato su di un letto. Cesso Versione Train. Cammino. Lungo una linea larga
quanto il mio pollice. Tu da sotto mi sorridi. Chiamami ora. Aiuterò solo chi mi
sorpenderà. Ribelle. Figlio o padre di un tempo. Battiti scatenati. Zip abbassate
mostrano uno spicciolo spettacolo. Cade. Serrande serrate. Un uomo cerca di ucciderci.
Lotta. Feroce. Contro chi vuole questo. Lucidità immorale. Innocenza. Correre intorno a
te stesso senza mai trovarti. Ora mi vedo. Di riflesso. Sento risa smisurate. Voglio un
nuovo stimolo. Alcool e merda non solo per te. Bottiglie vuote che navigano in una vasca
piena di birra insieme ad occhi chiusi. Alcuni dicono che è violenza. Altri che è la
voce di Satana. A me il Diavolo stà sulle palle. Per me è musica, emozioni, sfogo
mentale. Depressione Out. L'indifferenza. Io non è connesso (Sautiva). Occhi a mandorla
scompaiono come polline nell'aria. Live. Live. Live Music. Paralelepipedi di ghiaccio
fluorescente si muovono in una perfetta instabilità mentale. Moquette azzurra balla.
Sopra Funghi Messicani che spuntano uno dopo l'altro, riempiendo la stanza. Ne sento
l'odore. Colpiscimi. Pensandoci su, è questo il momento. Riflessi mentali. Inventeranno
pillole per allungare la vita. Ossessioni. Allucinazioni. Trenta milioni in una sera.
Rosso Pulp. Verde altamente tossico. Cado e vengo rapito. Basso e chitarra acustica. Versi
che contegono una chiave intera. Allontanati. Devo andare. Ciò che leggi è la mia mente.
Vorrei che potessi ascoltare un lamento. Forse già lo hai fatto, ma ancora non te ne sei
accorto. Fantastica. Tracce nascoste. Mistero. Cenere sparsa su plastica stampata. Linee
telefoniche occupate. Free Hot Line Service. Dialoga con me. Sei solo tu. Bestemmie in
versi. Depression Mode. Ora non parlarmi perchè non ti voglio ascoltare. Illusioni. Sogni
lontani. Mi arrampico su un rosso mulino, vecchio come il grano che ogni giorno miete.
Seduto su una pala in movimento vedo il sole andare via, lasciando davanti a se colori
incredibili e emozioni. Alle mie spalle città sature di gente, odio e intolleranza.
Basterebbe fermarsi., tornare indietro guardando avanti.
Bastrebbefermarsitornareindietroguardandoavanti.
Faccio circa di trenta/quaranta palleggi usando destro , ginocchio
e testa, con un SuperTele Giallo, in una stanza grande due metri quadrati e alta quasi
cinque. Mi sentivo grande per questo. Pagine verdi. Spento. Urla continue e udibili anche
nel sonno più profondo. Kili di merda nei miei polmoni. Stanza illuminata dalla luce di
un monitor. Ora anche dalle fiamme di una libreria. Flash. Non mi lascio sfruttare. Ho
tutto quello che voglio e posso avere, ma non ho un cazzo di quello che vorresti farmi
avere tu! Lentamente. Respiro. Casse storte che sbirciano il montor. Non ho più la testa.
Perchè non ci sei più? Ti prego toccami adesso. Grazie. Non credere. Dai via la tua
ragione per un pò di roba. Io sono per la verità. Anfetammine in gocce di rugiada. Libri
sacri che assomigliano a riviste porno. J. Io nel mondo. In tutto ciò che è reale, ma
anche nelle tue dimenticate fantasie, nei sogni più nascosti e subito dopo Remake. Torno
indietro e vedo colline con fiori senza petali. Piogge acide in arrivo. Sotto la piaggia
ascolto il lamento della terra. Amami. Esaurimento. Frequenze raramente interrotte. Mi
hanno regalato un albero di Bart. Le butte tutte nel cesso tra le urla di chi le sogna per
stagioni intere. Puttana. VM 18. Culi Nigeriani, di bellissima manifattura, accarezzo
dolcemente, mentre bevo Succo di Papaia e J.D. Esperimento letterario. Assenza e prsenza.
Fotografia come segnalibro. Rivedo. Alice sogna. Come in un attimo il tempo possa finire.
Linguaggio anoressico. Sedimenti di roccie fuse. Chimica. Quotidianamente Chimica. Ritardi
correnti. Nastri di vetro tagliano l'oscuro che ci divide. Le pile sono scariche. Getto
filtri di sigarette ancora accesi dal balcone. Sono anni che lo faccio e non ho mai copito
nessuno. Inspiegabili funzioni mentali. Sionisti. Dialogo perso nel tempo. Movimenti
meccanici guidano il tuo corpo. Fame. Vuoto completo nello stomaco. Si alternano reali
Paradisi, con Artificiali visioni del mio essere. Non gettarmi dentro il cesso di casa
tua, perchè, saremo insieme per sempre. Saremo insieme per sempre. |