Alan "Borra" Cattaneo
Bruno "Perma" Clerici

siamo due ragazzi a cui piace scrivere e viaggiare. Bruno a vissuto un anno e mezzo in Repubblica Centrafricana e sei mesi in Angola, Alan a vissuto con la sua dolce metà quattro mesi in Niger.Abbiamo fatto anche parecchi viaggi in America Latina, Nicaragua, Perù, Brasile e un po' in tutta Europa. I nostri libri non li legge nessuno e tantomeno li comprano, chiunque fosse interessato alle nostre "opere" può inviare una e-mail a bruclerici@hotmail.com
Non abbiamo nessun problema ad inviare il nostro materiale anche gratuitamente. Abitiamo nella provincia di Como.
Un abbraccio a tutti.

TI INCHIODERO' IL CULO GIANNI MORANDI

Era una sera d'inverno ed il freddo entrava fino alle ossa , come una lama incandescente nel burro.
Noi eravamo seduti attorno al tavolo a mangiare peperonata e salame ed il caldo del locale ci aveva ritemprato ridandoci lo spirito giusto per stare allegramente in compagnia.
Erano le ore ventuno e venti circa, quando finito di mangiare decidemmo di gustare dell' ottimo gorgonzola accompagnato il tutto con il fedele compagno di mille avventure GOTTO D'ORO ROSE' riserva DANTE QUADRELLI.
La serata era chiaramente di quelle allegre con amici , nulla avrebbe rattristato o rovinato il tutto, o almeno quasi.
La radio continuava ad emettere musica buona, dai Red Hot Chili Peppers ai Negrita passando per brani classici come quelli dei Black Sabbath , quando all'improvviso si interruppe la trasmissione per un guasto all'emittente.
Albese si alzò per sintonizzare su un'altra emittente radio ,e gira-gira trovò un canale che sembrava soddisfare i nostri gusti.
Ma quando tutto sembrava al massimo arrivò il colpo di grazia. Era come una lisca enorme di traverso dopo un ottimo pranzo, come due dita negli occhi mentre guardi la Bellucci.
Terrribbile , da fantastica bocca sensuale carnosa e dolce, la radio si trasformò in strumento di tortura, cominciando a gracchiare strazianti parole che ci pervasero come un virus intestinale causandoci terribili attacchi di vomito, mal di testa diarrea.
Ci guardammo con occhi sbarrati sudando freddo, inermi con la voce del nemico che riempiva la stanza, alla radio stavano trasmettendo una cantilena di GIANNIMORANDI.
Tra dolori laceranti e contorcimenti vari riuscii a raggiungere la radio e a mettere fine a quel terribile strazio.
Fu in quel preciso istante che mi ripromisi di inchiodargli il culo a quel mostro.
La notte passò costellata da mille incubi e continui risvegli, la testa avvolta nella coltre nebbiosa come un povero cucciolo al centro di Piazzale Loreto nell'ora di punta e come quel povero cucciolo anch'io tra mille insidie cercavo da quel caos che mi circondava.
Arrivò finalmente il mattino ma purtroppo i postumi della tremenda esperienza si facevano sentire era come se avessi passato la notte sotto le ruote di un trattore a lavoro, le ossa distrutte si rimescolavano in continuazione.
Me l'avrebbe pagata non so come ma prima o poi me l'avrebbe pagata gli avrei inchiodato il culo.