Guido Penzo nato nel passaggio tra l'Aquario e i Pesci del 1962. Lavoro in TV anche se
non la guardo. Scrivo per il piacere di chi legge (mio, quando rileggo). Da grande vorrei
tornare bambino. |
IL FURTO
DELLA GIOCONDA
(ad insaputa della Gioconda stessa)La notte
precedente era stata una notte buia e tempestosa.
Il giorno dopo, mentre su New York calavano le prime ombre della sera
New York, 56 milioni d'abitanti. 56 milioni di storie da raccontare. Questa è una di
quelle.
"Edizione straordinaria! I soliti ignoti rubano la Gioconda di Leonardo. Edizione
straordinaria! La polizia brancola nel buio, aspettando che sorga il sole! Edizione
straordinaria, con videocassetta allegata a sole 3 euro!
Tutti i particolari in cronaca!".
Non riuscivo a credere alle mie orecchie da mercante.
Stavo bevendo a tutta birra tra una salsiccia e l'altra, seduto al Baghdad Caffè del mio
amico Mandrake, in compagnia dei colleghi Basettoni e Charlie Chan, quando un giovane
strillone ci sommerse con le sue grida.
Per un dollaro d'onore acquistai una copia de "Le Figarò", il più bel
quotidiano di Parigi. Sulla prima pagina, a titoli cubitali era scritto: on a volé
la"Joconde" au Louvre. Quand? Comment? Qui? Quo? Qua?
In cronaca un articolo, in quattro e quattr'otto, con una logica matematica, raccontava
come, tra le 7 e 30 e le 8 e 30, qualcuno aveva tolto la Monna Lisa dalla sua cornice
dorata e s'era allontanato senza che nessuno se ne accorgesse, magari fischiettando un
motivetto che mi piace tanto e che fa du du du du, du du du du, du du. L'allarme fu dato,
solo più tardi, da uno studente giapponese che voleva fotografare di nascosto il celebre
dipinto, appeso nel Salon Carre del Louvre.
La polizia francese agli ordini dell'Ispettore Clouseau, chiamata a viva voce dal
Direttore del Museo, aveva isolato l'intero quartiere di Belleville iniziando la
"recherche du temps perdu".
L'articolo, firmato da Clark Kent, terminava con una domanda: dov'è Superman?
Baghdad Caffè. Ore 12 e 45. Marte in Cancro con Luna rossa nella
decima casa, chiusa. Temperatura esterna:27 gradi. Il sole era sorto alle 6 e 43 e sarebbe
tramontato alle 20 e 03.
Nonostante fossi un perditempo, non c'era tempo da perdere.
Bisognava passare all'azione.
Per prima cosa telefonai a quello che credevo essere un mio lettore, il commissario
Montalbano a Vigàta. "Chi minchia è?" rispose alluccando. Capii che era molto
nirbuso.
"Sono Louis, Louis Maigret, della Polizia giudiziaria, il collega di Simenon!"
"Ma 'icche? A Catarè, finiscila con 'sta cammurria!".
Ci misi un tanticchia di tempo per spiegare a Montalbano la situazione a Parigi, ma alla
fine fu autorizzato da Camilleri a partire con un volo da Punta Raisi.
Quindi, d'accordo con il commissario Basettoni, che a guardarlo sembrava un fumetto, Pepe
Carvalho giunto da Barcellona e il commissario Rex, decidemmo di convocare tutti i
Supereroi che non erano impegnati in altre avventure della Marvel, per iniziare la più
estesa caccia al ladro che qualunque fiction avesse mai trasmesso. Il furfante aveva le
righe contate, sia che si fosse trattato di Diabolik, Gambadilegno, Stanislao Moulinski,
Banda Bassotti, Rocambole, Lupin III o Gargamella.
Tour de France, ore 15 e 10. Ascolta si fa sera. L'Euro perde
ancora nei confronti del Dollaro. La faccenda si fa seria tenente Parker.
Il primo Supereroe ad essere convocato doveva essere uno scalatore puro. Siccome Pantani
non era disponibile, cercammo Superman. Lo trovammo in un Supermercato mentre lottava con
il suo Super-io. Era un ragazzo Superficiale, ma aveva fatto le Superiori e ci poteva
aiutare. "Faccio un pieno di Super, prendo la Superstrada e arrivo!".
Poi Batman, che aveva già saputo la notizia del furto e che a bordo della sua Batmobile
aveva lasciato il suo Bat-nascondiglio per raggiungere il molo. Da dove su un Bat-tiscafo
guidato da una Bat-tona, innamorata di Bat-tiato, sarebbe arrivato in un Bat-tibaleno.
Quindi Capitan America che sarebbe passato a prendere Capitan Europa e Capitan Africa.
Convocammo anche il giovane Ash, sicuri che avrebbe portato con se i suoi Pokemon.
Il primo ad arrivare fu però Indiana Jones, poi, in un flash, Gordon.
L'unico che si fece negare fu Winnie the Pooh. Aveva già un'altra storia in ballo con
l'amico Yoghi.
La Marsigliese, ore 18 e 10.
Come si beve la Tequila Bum Bum? Si pone il bicchiere sul tavolo di legno, si versano gli
ingredienti e si copre con una salvietta. Subito dopo si pone la mano sul bicchiere,
s'alza e si sbatte violentemente per due volte sul tavolo. Si toglie la salvietta e si
tracanna l'emulsione che si è provocata.
Con sollievo di tutti i Supereroi seduti attorno al tavolo, al quarto tentativo mi decido
a chiedere una salvietta, che non è un particolare da poco. Ma ormai tutti i cartoni
erano già bagnati.
Il primo problema da risolvere era come muoversi in città. A piedi nudi sull'erba? In
fila indiana? Per due col resto di quattro? Saltellando di palo in frasca?
Il secondo problema era come far girare indisturbati tanti Supereroi, ai quali si erano
aggiunti Roberto Baggio e Calimero, senza che i passanti li bloccassero chiedendo loro
come sarebbero finite le storie in uscita nelle prossime settimane.
Il terzo problema riguardava Chi l'ha visto?, l'Interpol, l'Internet, l'F.B.I., la
Mondialpol, la D.I.A., la F.H.L.A.M.R.T. e la Signora in Giallo. Anche loro stavano
indagando, gli uni ad insaputa degli altri e viceversa.
Per tutti questi problemi non avevo la soluzione in tasca, neanche nel cassetto, né sulla
scrivania.
All'Ovest niente di nuovo, ore 19 e 15.
A bordo di un maggiolino mi dirigo a est di Paperino. Mi sento allegro ma non troppo.
Vicino a me Pixie e Dixie continuano a discutere dei fatti loro. Nascosto nel bagagliaio
Aladdin continua a fregare la sua lampada, ma il Genio non vuole saperne di farsi fregare.
L'unica speranza di trovare chi ha rubato la Gioconda è nella telefonata anonima che ha
ricevuto dieci minuti fa Poirot. Sembra che ci sia una traccia tracciata su una porta di
un saloon a Metropolis.
Incomincia a fare caldo, saranno circa 451 Fahrenheit.
Imboccato il viale del Tramonto, attraversiamo il fiume Kwai. Girato l'angolo ci viene
incontro Capitan Miki di tutta Furia. "Venite!".
Mi fa vedere una zeta incisa su una porta.
Non è quello che cerco.
Dentro il bar i sette samurai stanno giocando a tre con il morto mentre Burt Simpsons
continua a bere boccali di birra in compagnia di Fred Flinston.
Nascosto dietro il pianoforte Buster Keaton sta crepando di risate. Adesso so chi è la
gola profonda che mi ha attirato qui.
Mi sembra una storia infinita, da qui all'eternita.
Interno sera. Ore 20.00. Sigla del TG 1 in onda. Poster della
Ferrari sul letto.
Tutte le piste erano state seguite. Mister Magoo con l'Uomo Ragno erano andati a
Indianapolis, Tex con i Puffi a Le Mans, Clint Eastwood con Nick Carter e l'incredibile
Hulk a Monza. All'Estoril Nero Wolf aveva mandato Archie Goldwin, leggermente indisposto,
in compagnia del Dottor Watson.
Il mondo era ormai circondato (compresa Gotham City). Non c'era via di scampo, neanche
spingendo i maniglioni antipanico. Chiunque avesse sottratto la Gioconda dal Louvre non
dormirà tranquillo (soprattutto se Rin Tin Tin non la smette di abbaiare).
Qui, adesso.
Qualcuno ha fatto scivolare un biglietto sotto la porta della stanza.
Prendo la calibro 45 dal cassetto, il coltellino svizzero dal portagioie e dissotterro
l'ascia di guerra.
M'avvicino senza dare nell'occhio. Do un calcio al foglietto per vedere se è ancora vivo,
poi lo porto sul palmo della mano e lo rigiro su se stesso tra le dita. Qualcuno ha
scritto un messaggio con un rossetto.
"So che mi state cercando, ma è tutto inutile. Nessuno mi ha rapita, me ne sono
andata da sola. Ero stanca di essere osservata senza che qualcuno mi capisse veramente.
Resterò un mistero per tutti. Smettetela di cercarmi, non sono alle Hawaii. Monna Lisa,
finalmente Gioconda".
Prima di scrivere la parola fine a questa storia, decido di
comperare, Last Minute, un biglietto per le Hawaii.
Era sicuramente l'ultimo posto dove l'avrebbero ancora cercata. |