Quintomk

digressione letteraria estrapolata da un testo di una canzone(14 luglio-Carmen Consoli)

Quattordici Luglio

Un cartellone luminoso sulla strada segnalava la data e la temperatura.
Al giorno e al mese non prestò particolare attenzione.
Arrivarono sulla costa,che li accolse con una brezza carezzevole.
Poi restò solo,fedele al ruolo di compagno di viaggio vide chi lo accompagnava allontanarsi.
Rimase solo con la quella figura all'apparenza flebile e distratta,ma significativa,che lo invitò ad accompagnarla.
Man mano che il loro camminare si faceva piu' intenso,emergeva un imbarazzo da parte sua docile e al contempo divertito,che rendeva dolce il modo in cui lo nascondeva.
Piacevolmente la loro seppur vacua discussione l'animava in maniera via via più vistosa,sino a che cominciò ad alternare parole per lui rinfrancanti a sorrisi sempre più splendenti.
La folla intorno non sembrava sfiorarli intenti nell'intellettuale esplorazione reciproca che si dissetava di una crescente invereconda complicità.
Amorevolmente gli espose le sue sventure,dividendo con lui una narrazione fatta di occhi bassi e di titubanze invitanti,che scaturivano da una timidezza latente che ne segnava ogni comportamento ma che non le impediva constatazioni ironiche.
Il camminare si era reso sosta per consumare un pasto frugale.
Continuò ad osservare il suo esprimersi sempre tentennante e pudico con compiacente accondiscendenza.Era ormai giunto a capire che il contrasto tra un prima spensierato e un dopo ben più triste e livido aveva reso il candore di lei timidamente tortuoso.Ma non le disse nulla.
Da i suoi gesti nervosi ,proporzionali all'entità della liberazione che le parole pronunciate faticosamente le procuravano,scaturiva palesemente tutto ciò.
In particolar modo le mani erano flagellate da questo conflitto e il loro intrecciarsi sullo sfondo di un ricamo,le elevava al ruolo di danzatrici nervosamente abili.
Aveva percepito il dolore che vegliava impietosamente ogni suo agire,e riuscì a stento a trattenere la voglia di afferrarlo e di aggredirlo.
Il cammino riprese per poi interrompersi in un contesto del tutto inaspettato.
Per primo si stupì che lei avesse scelto la presenza di elementi dal così alto valore semiotico:un fuoco ardente,un mare placido,la volta celeste gravida di astri,una sabbia soffice e avvolgente e la brezza che lo aveva accolto sempre più carezzevole.
Sembrava un errore la loro presenza incastonata in quel frangente,ma l'averne percepito l'enorme intelligenza,contribuì ad attribuire alla sua scelta un gusto euritmico.
Non se ne curò.
I suoi comportamenti avevano finalmente cessato di essere timorosi e frammentati,inserendosi ora in una cornice di splendida determinazione.Le sue mani adesso erano sinuose e alternavano magnificamente movimenti concavi a convessi,in modo da enfatizzarne a pieno le opinioni,nel modo più elegante possibile.
La tenera tranquillità a cui lei si era finalmente donata, gli permise di cogliere riflesse nella sua serena parlantina molte improvvise somiglianze e simbiotiche intuizioni.
Il trasporto verso di lei cresceva,nonostante fosse lambicchevole .
Si senti in diritto di ricevere in cambio qualcosa,per quel suo semplicemente saperla ascoltare che era stata per lei così benefico,fosse stato anche un semplice abbraccio.
Ma una volta che lei realizzò tutto ciò,depose la tranquillità dal trono della sua indole per farsi sovrastare di nuovo dallo sterile pudore,che era costretto con fatica ad abdicare pochi istanti prima.Lei divenne in pochi momenti fredda e distante e il silenzio si dilatò tra i due sino a inghiottirli.
Persero la cognizione del tempo entrambi sino al loro dirsi distrattamente addio
Lui recuperò il suo compagno di viaggio per un mesto verso casa.
La strada silenziosa e buia accompagnava il suo tormentato analizzare ciò che era accaduto poche ore or sono in quella scontata ambientazione.
Capì che si era lasciato suggestionare dall'idea che il fuoco potesse plasmarla ai suoi desideri.Ma come poteva realizzarsi ciò visto che era lei stessa fuoco ardente?
Capì che si era illuso sulle proprietà ammalianti di un mare lambente.
Proprietà inutili dato che colei che aveva accanto celava dentro sé la vastità profonda di un oceano.
Capì che la bellezza seducente delle costellazioni sfavillanti sui cui aveva contato,nulla puo' se esse sono mortificate dalla bellezza ancor più aulica di chi devono colpire.
Capi' che sperare che della sabbia soffice potesse intenerire e dischiudere la sua intimità era cosa vana perché essa era già emblema di tenera intimità.
Capì che la brezza carezzevole non avrebbe potuto indurla a dispensare carezze,la cui essenza era già feconda di gestualità affettuosa.
Lo stesso cartellone luminoso intravisto all'andata segnava ora impassibile 15/7.
Quindi per differenza capi' che il tutto si era svolto sullo spegnersi del Quattordici Luglio.
Una sensazione di smarrimento e rimorso,misto all'odore di incenso e al sapore di quel pasto frugale lo assalì,e i ricordi di quella sera,nonostante fossero recenti.gli apparvero già sbiaditi.Quella figura,pur essendo simile a tante e tante altre persone era speciale.
Capì che si era lasciato sedurre dalle sue manie.
Del Quindici Luglio,se avesse potuto,non avrebbe mai reclamato la venuta.
IL QUINTO MARLENE