Fabrizio Maci

nato a Campi Salentina (le) e residente attualmente a Parma. Scrive poesie dall ' età di 12 anni e ha pubblicato un libro nel settembre 2003 dal titolo "opera completa". Ed. Nicola Calabria Editore. E' designer e collabora come animatore con una struttura del comune di Parma.

I°esercizio

LISBONA

Il "Mar de palha ", (Mare di paglia), appare all'improvviso, colorando, inaspettatamente, l'oblò dell'aereo. I miei occhi vengono investiti da una miriade di riflessi variopinti e un fremito vertiginoso mi spinge a ritrarmi dal vetro e socchiudere gli occhi. Come sarà la vita laggiù, alle h.15:40 del 2 Agosto 2002? Lisbona appare addormentata e maestosa, sembrerebbe preda di un incantesimo se non fosse per il luccichio tremulo delle auto in corsa, lungo l'autostrada che collega la capitale portoghese con Setubal. E' la più importante via di comunicazione del Portogallo e unisce le città del centro-nord a più alta densità turistica.
Dall'aeroporto, io e i miei amici, usciamo alle 16:15 e alle 16:50 siamo già in albergo. La mia camera s'affaccia su largo do Carmo, poco distante da Rua do Carmo. La mattina seguente cominciamo la visita della città da questa via, dove si trova il Cafè "Brasileira", meta abituale del poeta Fernando Pessoa e di fronte al quale è collocata una statua in suo onore. La zona è molto frequentata sia dai turisti che dai residenti. E' uno dei luoghi più caratteristici e carichi di storia del centro. Il quartiere si chiama "Chiado", una parte di esso è stata distrutta da un terribile incendio nel 1988, parzialmente ricostruito com'era. L'aria intorno è festaiola e accogliente, vien voglia di seguire il flusso di gente che si ferma alle bancarelle e che spuntano di tanto in tanto, a ridosso dei muri delle viuzze che s'incrociano o delle lunghe scalinate che portano ai quartieri più alti. Accanto ad
ogni bancarella, una porticina lascia intuire che, queste, sono l'estensione di un negozietto che prosegue all'interno. Fra i tanti colori della merce esposta, predomina l'arancio acceso della "Laranja"-l'arancia portoghese- gustosa già dallo aspetto; a Lisbona, in ogni angolo del centro, ci sono venditori di spremute, che puoi sorseggiare per strada. Sempre in rua do Carmo c' è il caratteristico "Elevador " che porta ai quartieri alti e permette una panoramica sulla Alfama. Questo ascensore si pensava, erroneamente, fosse stato progettato da Gustave Eiffel , l'autore invece è un portoghese di origine francese: Mesnier de Ponsard e realizzato tra il 1898 e il 1901. Proseguiamo verso una delle zone più maestose della città e dove Lisbona assume l'immagine della capitale di una ex potenza mondiale. Si notano, ancora adesso, i simboli, dei fasti, dell' impero coloniale. Le province portoghesi, (Guinea, una parte dell' India, Monzambico, Timor, Angola, Capo Verde, Etc.), hanno recentemente raggiunto l'indipendenza. Attraverso le grandi piazze, le fontane, i palazzi sfarzosi che costeggiano e decorano le grandi "Avenida" sono visibili le tracce di una antica, ricca e potente stirpe monarchica. Dai Borgogna, (regnanti dal 1093), ai D'Avis, (dal 1383) i Bragança, (dal 1640), sino all' ultimo re, Manuel II° , fuggito dal Portogallo nel 1910 e morto in esilio, per far posto alla cosiddetta rivoluzione di Lisbona e alla instaurazione della repubblica. Popolo di grandi conquistatori e navigatori, il Portogallo, nel secolo scorso, ha dovuto affrontare numerosi travagli politici ed economici, prima di raggiungere l'attuale stabilità. Dittature, regimi militari, l'appoggio indiretto alle ambizioni fasciste, hanno frenato l'attesissimo processo di sviluppo economico. Oggi è membro dell'U.E. e ha conquistato, con grande fatica, una posizione di rilievo sulla scena internazionale. Lisbona, che dalle dolci colline del " Bairro Alto ", si lascia scivolare sin sulle rive del Tejo, non è da meno. La capitale si sta rifacendo il trucco e oltre ai preziosi restauri, quartieri moderni e di felice razionalità stanno sorgendo ovunque, donandole una immagine più efficiente e moderna.
L'Avenida de Libertade collega la zona antica a quella più esterna del centro, da praca don Pedro, sede del teatro Nacional, a praca do Muques de Pombal che anticipa l'ingresso principale al grande parco dedicato a Eduardo VII°. Il regnante inglese fu a Lisbona in visita ufficiale nel 1903. Nel parco c'è un'ampia terrazza panoramica sulla città e varie serre all'aperto con numerose specie di piante tropicali.
Da Avenida da Libertade ci dirigiamo nella frequentatissima rua Augusta. E' la zona pedonale dello shopping, nella Baixa. Questa via, che ospita i negozi griffati, termina, trionfalmente, con l'arco monumentale oltre il quale c'è la splendida praca do Comércio che s'affaccia sul fiume Tejo. Lord Byron diceva, a ragione, che Lisbona, insieme a Napoli e Costantinopoli è la città più bella d'Europa. Un venticello discreto ci tiene asciutti, qui le temperature estive non superano i 30°. Lungo il fiume ci fermiamo ad osservare il fantastico ponte sospeso (25 de Abril) che conduce al grandioso Cristo Rei realizzato nel 1959 e alto più di 30 mt. Simbolo spirituale e di fratellanza a ricordo del legame storico/culturale con il Brasile. La prima tappa del nostro viaggio in questa magica terra inizia nel migliore dei modi. I Portoghesi ci sembrano persone ottimiste. Nei loro occhi ci sono i mille colori della loro cultura e che si possono osservare anche sulle preziose "azulejos" a dimostrazione di una personalità ricca di storia che guarda al futuro.