Vittorio Farina

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Vangelo secondo Satana

Fui separato dalla Luce. Per Volontà di Dio. Affinché gli Uomini, potessero apprendere, rammentando la stella dell'Origine. Ebbi il Buio e il Male in feudo, spettò a me l'ingrato compito, il più Amato, della stessa Luce di Dio. Fino a quando, una cometa non annunciò la Speranza, l'antica Profezia doveva avverarsi : il Messia, il Liberatore, colui che avrebbe ricongiunto ciò che è stato separato; infine lasciavo le Porte dell'Abisso, fremendo di Nostalgia per l'Antico Amore, la radiosa Luce.
Nascosto, tra coloro che vennero a rendergli omaggio, piansi le mie prime lacrime umane, prima di tentare Erode, perché il mio compito era di annientarlo, per mezzo degli uomini.
Ebbene uomini, io dirò la verità, sul mio Maestro e Avversario. Io terminai il mio compito, gioiosamente sconfitto, nel Deserto e Voi e non io, lo avete ucciso. Avete ucciso la Speranza e innalzato gli idoli alla Menzogna, dopo la sua atroce morte, dopo che egli mormorò angosciato : " Elì Elì Lemma, Lemma Sabctanì " Io Urlai il Pianto della Terra, per mezzo vostro ero Vincitore, e mi spettava il Feudo e i Vostri Destini, quando avrei potuto, finalmente, essere Libero- Elì Elì Lemmà, Lemmà Sabctanì - Perché Padre ci hai abbandonato ?

Fu chiamato il Maestro, il Messia, l'Unto, il Sacrilego. Predicava che l'Amore fosse la sola Legge, che non vi fosse Legge alcuna al di fuori dell'Amore, nessuna legge, nessuna osservanza a intralciare il cammino dell'uomo verso Dio. Perché i due siano Uno e l'uomo, viandante smarrito, venga ricongiunto a Dio, come in un matrimonio, della stessa Sostanza del Padre. Nessuna Legge e nessun Vincolo di sangue, non la Pace dei Devoti, ma la Spada degli Amanti.
Sosteneva infatti la libertà assoluta, nelle questioni che riguardano il sacro talamo. Non essendovi possesso alcuno, né di denari né di cuori, uomini e donne erano liberi di giacere con chi volessero, senza alcun obbligo, se non la libera e consensuale scelta dettata dall'Amore, e l'Amore di Dio-Stava scritto nei testi sacri- era uguale all'amore degli Amanti. Egli era infatti giunto a Perfezionare.
L'uomo e la donna erano liberi di giacere senza vergogna e timore, e questo non era peccato.
L'uomo poteva giacere con un altro uomo e la donna con un'altra donna, e questo non era peccato.
Ma chi sceglieva di seguirlo, doveva rinunciare a tutto, senza rimorso e sacrificio, e questa era la Benedizione di Dio. Agendo così in suo Nome, in nome dell'Amore e non della Legge, si potevano compiere i miracoli, diventando la prova vivente dello Spirito di Dio, che arde nei cuori che ancora non rammentano e aleggia in ogni cosa del creato. E la vera Pace, la vera Libertà, la vera Fede, avrebbero invaso il mondo, terso dal sangue dei Fratelli e dei Giusti.

Stolti che agognate il Paradiso fuori da questa Terra, avete ucciso il Figlio dell'Uomo, in nome di avidità e potere, possesso e privilegi, non meritate alcuna Libertà se non quella di sgozzarvi tra di voi, siate maledetti.
Avete coperto di infamia, Colui che nei Secoli, avete additato come il Nemico.
Ma solo su di Voi, pesa il suo sangue innocente, poiché la Verità è che io lo Amavo, non si può fare a meno di Amarlo…

Confessione di un Negromante

Io Alexis, impugno questa mia confessione, che diffonderò, pensando di rimediare al male che ho causato, se qualcuno riuscirà a leggermi, perché, dal momento in cui io scrivo, la mia Vita e la mia incolumità, sono in pericolo. Ma la mia Anima, che io ho messo così a repentaglio, vuole essere libera, vuole poter esprimere, ciò che non ci è concesso…
Ho fatto del Male, fin dalla nascita, a un uomo, un uomo che non si può difendere, che non conosce il Male che lo affligge se non quello che Noi gli abbiamo concesso di sapere, per meglio soggiogare la sua anima, per meglio tormentarlo, affliggerlo…
Cercherò di fare ordine e di raccontare la storia dall'inizio, permettendo a chi legge, di comprendere, ciò che non è dato di comprendere. Il destino di quest'uomo era segnato, fin dalla nascita, per adempiere al patto con la nostra setta segreta…
Il rito fu solenne, nella sua cruda realizzazione, che agli occhi del profano, può apparire ridicola
e senza senso, Neonato, venne cinto di una fascia rosa, il suo nome, venne cambiato in un nome femminile, e venne celebrato un rito magico, per cui nella sua vita, gli accadimenti lo avrebbero travolto : sarebbe stato offeso e dileggiato, nella sua esistenza, così come noi, per scherno, avevamo cambiato il suo nome in un nome femminile, e in un rito solenne, abbiamo pregato perché la sua vita fosse segnata dall'ingiuria e dall'offesa, sino alla sua morte. I suoi genitori, avevano l'ordine di non iniziarlo ai nostri segreti, ma di trarre profitto della sua malattia, per favorire prosperità alla nostra setta. Se mai il fanciullo, ignaro dell'oscuro sortilegio, avesse saputo, scoperto qualcosa, la maledizione sarebbe dovuta essere rinforzata, dalle Arti e dai sortilegi di cui siamo maestri.
Questa condanna era il patto con cui sancivamo l'alleanza con i nostri nuovi adepti, il loro primogenito, doveva essere sacrificato, perché la sua nascita, aveva importanza, nel mondo della Luce.
Il sacrificio venne compiuto, la nostra setta accrebbe di potere, il loro secondo figlio, fu iniziato ai nostri segreti, mentre il loro primogenito, si ammalò, fin dalla sua prima infanzia, di un Male segreto dell'Anima e i suoi accadimenti, volgevano verso un'insolita sfortuna, la nostra maledizione aveva così effetto.
Crebbe nel dolore e nelle umiliazioni, sua madre, non gli elargiva l'affetto che desiderava e suo padre, lo umiliava, gli feriva l'anima con Arte, in modo che la nostra maledizione, gli avvelenasse il Cuore, così che il nostro rito, fosse rafforzato.
Il fanciullo crebbe , pur avendo grande intelligenza e sensibilità, con un'inspiegabile inclinazione dell'Anima alla fragilità e si ammalò. Ebbe un'infanzia e un adolescenza che lo predisposero alla malattia, tutti i suoi talenti, non diedero frutto e sino all'età adulta, crebbe nel dolore e nella privazione, così era stato predisposto. Terribili incubi, lo assalivano nei sogni, non riusciva a fare amicizia con i compagni, era sempre triste e isolato.
La sua giovinezza volgeva al termine, aveva raggiunto quasi i trent'anni, era ormai in nostro totale e inconsapevole potere quando… Successe qualcosa di inspiegabile…Egli seppe, tutto quello che gli era successo, il suo sacrificio… Nella sua incredula e confusa manifestazione, che agli occhi dei profani suonava come una malattia di chi ha perso il senno, accusava i suoi genitori, che non riuscivano più ad affrontare il suo sguardo.
Ci riunimmo, la condanna fu a morte, il giovane avrebbe vissuto di stenti e follia, e sarebbe morto suicida, rinnegando Dio, in tal modo la sua Anima, dopo la morte, sarebbe stata soggiogata dalla nostra congrega. Lasciammo così che egli divenisse consapevole di Noi e della sua pena, perché tutto questo accrescesse la sua stessa pena, perché fosse consapevole, impotente nei nostri confronti, travolto dal dolore. Non mi è concesso rivelare i nostri segreti e d'altra parte suonerebbero come pura follia ai profani. Ma usammo tutte le nostre Arti e le nostre conoscenze… Vi farò cenni che spero siano compresi. Per soggiogare un'anima innocente, si invocano entità che hanno il preciso dovere di non manifestarsi, per non intralciare il libero arbitrio dell'uomo, che pur nelle Tenebre, è destinato a cercare la Luce. Noi facciamo in modo che esse si manifestino all'uomo ignaro, che non ha strumenti e conoscenze per difendersi, e che si vede travolto dal delirio e dalle allucinazioni.
Vengono colpiti quei processi che sono asserviti alla vita naturale, come la sessualità e l'affetto. Facciamo in modo che l'Amore non giunga, che la vittima rimanga invischiata nel piano dell'illusorio soddisfacimento della masturbazione. Diamo forza a quelle Ombre che dalla masturbazione traggono la loro vita effimera, facciamo in modo che la vittima, come in un delirio febbricitante, possa scorgerle, ed esserne soggiogato impotente. Gli abbiamo regalato, tramite sua madre, una gattina innocente - Sua madre, asservita ai nostri scopi, è nostra schiava, rinforzata alla nostra servitù, dopo la morte del marito - Accudendo l'animale, sua madre e le sue sorelle, hanno evocato il suo Custode Magico, in modo che il giovane, rimanesse preda, per tramite dell'animale, della sua illusoria sensualità, che non può appagare con una donna, ma solo attraverso la masturbazione. Questo incantesimo, rende la vittima asservita al piano di Onan.
Abbiamo immesso le nostre energie intenzionali in immagini sacre, abbiamo ordinato a sua madre di regalargliele, in modo che ogni volta che lui pregasse, le crisi divenissero più acute. Infine abbiamo fatto in modo che lui, man mano venisse a conoscenza di tutte le nostre trame, e sapesse che sua madre, che lui amava, ne era coinvolta. Sorelle della nostra congrega, ammaliavano la nostra vittima, inculcando ordini imperiosi al suo desiderio sessuale, in modo che venisse avvilito, desiderando di appagare con donne vecchie e brutte, un imperioso desiderio sessuale. Ogni qualvolta, avesse cercato conforto nella Fede e nella Preghiera, le crisi sarebbero aumentate.
Eravamo sicuri che la follia e infine il suicidio, nella più cupa disperazione, lo cogliessero, invece non è stato così. Inspiegabilmente le sue crisi sono diminuite, nonostante lo strazio e il dolore, egli è lucido, consapevole, e lotta con accanimento per la sua guarigione. Senza neppure il conforto della fede, egli ha intrapreso un cammino che, giorno dopo giorno, lo rende consapevole del suo male, ma che lo sta guidando verso la vittoria . Scrive delle sue vicende, della sua rabbia con Dio, si racconta, con sincerità e ironia, e ha trovato, nelle sue storie fantastiche, ispirate alla sua vicenda, un inspiegabile consenso, grazie anche al suo talento, che non siamo riusciti ad offuscare.
Naturalmente, continuiamo ad attaccarlo, ma i nostri adepti, spesso, quando devono ferirlo nell'anima, senza che lui possa difendersi, con le nostre arti magiche, piangono, e la loro commozione, nuoce all'effetto e alle nostre intenzioni.
Temiamo, non sappiamo bene cosa, perché Lui ha rinunciato al desiderio di vendetta, anela alla Luce che gli abbiamo tolto, ma abbiamo paura. Sappiamo che alla fine sarà vincitore e noi invece, siamo condannati al nostro destino. Sappiamo che per quello che abbiamo fatto non c'è perdono, ma Lui, alla fine ,riuscirà a perdonarci, e sarà libero. E' ancora solo, beve troppo ed è arrabbiato con Dio. Ma giorno dopo giorno, è sempre più forte, la speranza che credevamo avergli tolta dal Cuore, illumina il suo cammino solitario, per molti è un eroe, una specie di santo e molti, conoscono la sua storia.
Io Alexis, mi confesso in queste righe solitarie, sperando che qualcuno le legga …A meno che il nostro implacabile avversario, non conosca questa mia confessione e stia scrivendo di Noi…

 

Il Maestro sconosciuto

Si narra di un uomo pio e devoto che, disgustato dell'iniquità della vita, rinnegò tutti i precetti, dandosi alla dissolutezza.
Rubò, giocò nelle bische, passava tutte le notti, ubriaco, nelle braccia delle prostitute, arrivò persino a uccidere un uomo in una rissa.
Ma un giorno, prima di addormentarsi, vide l'Aurora e poi l'Alba. Al Tramonto si ridestò e si perse in esso, all'Orizzonte, e infine comprese.
"Le infinite gocce dell'Oceano sono l'Oceano stesso.Il Karma, con le sue leggi non è che Maya, siamo da sempre nel flusso vitale dell'Atma divino, siamo l'Oceano"
Non importa che sia esistito o che sia una leggenda, perché da quel giorno, noi lo veneriamo come Colui che si è Realizzato, il Maestro Sconosciuto.

 

La canzone dell'Universo

Percorro l'Eternità a passi baldanzosi, ansioso di incontrarmi con Dio. Tra un attimo - Si fa per dire perché ho davanti l'Eternità - Io, Uomo, Creatura Privilegiata, sarò al cospetto del mio Creatore.
L'Universo canta la sua Canzone, che non ho mai udito eppure conosco da sempre, tutto intorno a me la bellezza del Cosmo, nella sua artistica e radiosa inutilità .
Infine oltrepasso il cielo senza stelle, il vasto nulla, e mi ritrovo dinnanzi all'Assoluto. Vedo lo splendore del perenne Arcobaleno, e un omino vestito da pittore, con tanto di grembiule e berretto, che dà ritocchi con un pennello di stelle. Stupito che non ci sia nessuno a ricevermi, gli chiedo di Dio.
- Chi è Dio ? - disse l'omino - Il Padre e Creatore di tutto ciò che è , degli uomini - Rispondo -
-Non capisco… Chi sono gli uomini ? - Mi rivolse con la parola, lo sguardo, e io vi scorsi il Creato e tutta la sua eterna bellezza - Non capisco… Chi è Dio e perché dovrebbe essere Padre, tutto
esiste da sempre e io mi rifletto nel tutto e il tutto si riflette in me, la stella più remota è parte di me e io sono quella stella… Sono L'Uomo o mio Signore, e tu mi hai fatto a Tua Immagine e Somiglianza… Piacere, Uomo ! Ma io non mi ricordo di te, in te non mi rifletto, vedo riflessa solo perplessità . Vidi nei suoi occhi, riflessa, tutta la mia perplessità.
Gli raccontai allora degli uomini e delle loro mirabili e utilissime opere, delle Religioni che parlano di Dio e per le quali sono state fatte guerre. Era Impressionato, ma non sembrava capire molto di quel che dicevo e alla fine sentenziò.." Ma se ha fatto tante cose utili e mirabili - Anche se non conosco l'Utilità - e poi ha fatto le Guerre - Anch'esse non so cosa siano, devono essere importanti, ma hanno un suono di morte- Forse Dio e Gli Uomini sono la stessa persona ! "
Ti dispiace se continuo nella mia opera ? I colori vanno bene come sono, e il mio pennello è assolutamente nuovo e asciutto…
Ero indignato e feci all'omino, a Dio che non è Dio, il più solenne cazziatone della mia vita, non avevo attraversato l'Eternità, per farmi prendere in giro e perdermi in simili follie e strampalaggini, a cosa serve poi un pennello, se non lo si bagna e non lo si intinge nel colore ?
Quasi subito mi resi conto, di quanto tutto questo fosse ridicolo, e dello stupore smarrito, di Dio che non è Dio.
Con la dolcezza e con la pazienza che si hanno con i bambini, gli parlai di Madre Natura e delle sue Opere belle e inutili, di Albe e Tramonti, di Oceani e Savane, di Foreste e di Fiori, di cuccioli che giocano… Sorrise di gratitudine e i suoi occhi ripresero a riflettere l'Immensa e radiosa bellezza del Creato - Qui sì mi vedo, mi vedo, mi vedo !… E alla fine creasti Noi, gli Uomini, a tua immagine e somiglianza… Sì, ora che mi ci fai pensare… - Sì ?! Feci tutto speranzoso… Lo vidi arrossire , farsi addirittura paonazzo, la sua prima Bugia , dalla creazione dell'Universo che non è stato creato.
Ero dispiaciuto e imbarazzatissimo, non vedevo l'ora di andarmene.
- E' stato un piacere, ma sai com'è, si è fatto tardi e devo andare, magari ci si vede un'altra volta…
- Ciao, Dio.

Mogio mogio, le mani in tasca e i passi strascicati, percorro a ritroso l'Eternità. Cupi e umanamente inutili, i miei pensieri vanno all'Uomo, creatura infelice e Creatore incoerente, che ha fatto un dio a sua immagine e somiglianza, un dio che troverebbe del tutto disdicevole, passare un pennello asciutto sull'Arcobaleno.
Pensavo poi a Casa, a quello che trovato dopo l'Eternità : Sicuramente i programmi televisivi ( sempre peggiori) e forse i viali alberati, forse qualche albero di plastica…E le gambe, eleganti, assorte e indaffarate, delle belle donne nelle vie del Centro. O Forse niente di tutto questo, ma la bellezza del Creato, in cui in Eterno, Dio che non è Dio, si specchia .
Fischiettai allora la canzone dell'Universo, e il mio cuore si fece leggero leggero, come un'infanzia spensierata.

 

La Dea casuale

Il giorno teso, il giorno maledettamente teso.
Puntuali le Nozze con la mia noia, puntuale l'appuntamento con il supermercato e le birre…E dacci oggi la nostra sbronza quotidiana, e liberaci, così che noi possiamo dimenticarci.
Molto grasso, molto gonfio, molto solo, molto stanco, molto disoccupato. Sono sbronzo prima di sbronzarmi, e stancamente mi trascino alla cassa con le Ceres…Quando la vedo, vedo un prodigio senz'età, il corpo di un'adolescente, snello, con le più belle gambe che mi siano toccate in sorte di vedere, i capelli come pensieri, liberi e ribelli ricci castani, e un viso che sfacciato ostenta dieci splendidi , affascinanti anni più di me, e la sua disinvolta minigonna…Un viso che si gira e mi sorride come se mi conoscesse…Vuol passare ? - Mi dice e quasi mi accarezza, mi sfiora con il busto, raccolto come una treccia incoronata, quasi infantile…
Dio, no ! -Penso-Non sono ancora alcolizzato a questo punto e fammi ancora godere dello spettacolo delle tue gambe, con quei collant che al ginocchio sembrano finire e poi ti accarezzano le cosce con fantasiosi ricami, con quella gonna che ti gira stretta alle natiche, senza farmele indovinare del tutto, anche se sono grato al bastardo per il sorriso e il contatto con il seno.
La sua voce è calda, giovanile, rassicurante, e ci congediamo con un sorriso, come ci conoscessimo.
Mi avvio, pensando che occasioni così non si sciupano, poi mi consolo pensando che tutta la mia vita è stato uno spreco e che forse, sono ormai abbastanza alcolizzato, da appunto sciupare le mie ultime occasioni. Ma dopo il sonno pomeridiano e alcolico non ho più bevuto, ho investito i miei risparmi in una terapia e, anche se non eclatante, ho trovato un lavoro meno noioso della mia condizione di inoccupato patito di Ceres.
La vita non la vivo più da passante e persino gli autobus, inzeppati di persone, non sono insopportabili come un tempo…Finché non la rivedo, rivedo la mia sconosciuta Dea casuale in calze e minigonna, impavida e con le cosce al vento, raggiante come il primo amore conosciuto a una festa.
Cinque o sei persone più avanti, che faccio, la saluto ? Sei mesi di inaspettata serenità e poi Lei…
Dio, in fondo, non è così bastardo. E' lei a salutarmi per prima e parliamo tutta la strada, troppo poca, davvero, mi dimentico di chiederle come si chiama, ma poi è ancora più forte la sensazione di conoscerla da sempre. Il cuore mi batte forte e il mio sesso, che ormai scioperava da un anno, con piglio risoluto, mi preme duro contro i pantaloni - Andiamo bene…E se mi innamoro ?
Devo sperare in incontri che arrivano puntuali, quando il mio pensiero cerca di liberarsi .
E' amore romantico, ma con il sesso che mi si erge come quando avevo quindici anni.
Quindici… E scintillio del cuore, spensierati gli attimi, ma nessuno dei due ci pensa a presentarsi, continua così, da buoni amici di sempre…E se poi è sposata ? Molte donne di quell'età sono sposate, molte anche divorziate, però. Penso anche :" Non può continuare così, devo farmi coraggio e buttarmi, ma ci sarà una prossima volta? "
Come è stato che da buoni amici, abbiamo invece fatto sesso, con intesa da amanti consueti e non la solita, tragica prima volta? L' ho accompagnata a casa e sulla soglia ho cercato di baciarla, così, mi è venuto spontaneo e lei mi ha risposto e ci siamo presi la mano e poi a casa sua, il corpo non era più un mistero velato, ma rimaneva inaccessibile anche se lo possedevo.
Dura ancora con Lei, Dea casuale dalle cosce di calze ricamate e dal radioso sorriso, che con naturalezza, mi ha messo la vita così piacevolmente sottosopra. E il sesso con una donna che ami non lo immagini nemmeno, ecco perché le fantasie maschili solitarie, parlano solo di scopate e sembrano un film pornografico.
A una Dea casuale poi non chiedi quanto dura, ti limiti a ringraziarla…Forse è questo il perfetto segreto della mia felicità…
Alla faccia degli spot pubblicitari, che adulano gli imbecilli e tormentano, chi non se la sente di essere così cretino e felice, mi sveglio e le birre rotolano sghignazzanti, sul mio bel sogno di belle gambe impossibili. Ma ho smesso di bere lo stesso…Le più belle cosce e il più bel culo, meritano che io vada incontro alla vita da sobrio.

 

Il trionfo delle Tenebre sulla Luce

Ogni pomeriggio, con la puntualità di sempre, mi vedo con Satana. Beviamo tè e giochiamo a domino.
Talvolta riesco a sorprenderlo, ad arginare la sua perfetta eloquenza. Ma parliamo da buoni amici…E da innumerevoli pomeriggi che ci incontriamo per la partita di domino, forse dall'Eternità. - Oggi riuscirò a batterti - Cosa te lo fa pensare ? - E' l'ultima partita che giochiamo ed è anche il mio ultimo giorno di vita - Hai deciso di seguire il mio consiglio…Ti piace come sono oggi ? - Accavallò le lunghe e sensuali gambe in calze velate, fumava avido…
Strana questa abitudine umana, fumare sigarette, voglio dire, siete un mistero insondabile…
Parlami di te- Sono una verità spietata e senza veli che il vostro sguardo non può tollerare, sono la vostra sola possibilità di essere liberi, per questo mi preferite come male e come morte, le verità inique non vi si addicono. - Parlami degli uomini - Popoli barbari e sanguinari sgozzavano neonati in mio nome, distrutti gli idoli senza precetti, l'orrore si è moltiplicato…
Ho visto la statua di carne senza testa - dissi- in cima al Palazzo della Fraternità, ho invano urlato, additando i cadaveri senza fine, disseminati per le strade, nessuno ci badava, nessuno vedeva il fumo, si accorgeva del puzzo di bruciato…E' stato tanto tempo fa…
- E come sempre, perpetuate l'orrore, perché avete visto all'orizzonte il trionfo della morte -
Nessuno si accorge dei cadaveri…Come se niente fosse, purezza delle abitudini quotidiane, siamo ormai abituati agli orrori, ci sono familiari come un vecchio cane.
Mi accarezzò il viso ed era la carezza di mia madre, ma era anche la mia amante e il mio confessore- Non mi piace quando scrivi di me, gli uomini ignari sono colpevoli, e li posso guidare, ma quelli come te, che hanno aperto gli occhi, sono innocenti..
Ho una sorpresa per te, un premio, se preferisci…Ti porto la spada che spezzerà le tue catene, volerai così in alto, che il mio trionfo, qui sulla terra, sarà solo un vago ricordo -
Ho già scelto, anzi la vita ha scelto per me, sono un cittadino legittimo di questo mare oscuro, sei arrivato troppo tardi…
Era tutto calcolato - Mi rispose -E sapevo in anticipo la tua risposta. Dormirai dunque un sonno senza sogni, e la tua carne non si corromperà, su questo miracolo si porranno le pietre di una nuova fede… E rinnovati orrori - Dissi
E' inevitabile…Un'altra partita ?
Fuori, nel mondo reale, i passanti si lasciavano giocare ignari la vita, guardai dalle finestre ripulite dalla pioggia appena smessa, c'era una ragazza, carina, indaffarata sui suoi passi giovani e festosi…
Tocca a te muovere, ora - Mi disse