Vittorio
Farina
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Vangelo
secondo Satana
Fui separato dalla
Luce. Per Volontà di Dio. Affinché gli Uomini, potessero
apprendere, rammentando la stella dell'Origine. Ebbi il Buio e il Male
in feudo, spettò a me l'ingrato compito, il più Amato,
della stessa Luce di Dio. Fino a quando, una cometa non annunciò
la Speranza, l'antica Profezia doveva avverarsi : il Messia, il Liberatore,
colui che avrebbe ricongiunto ciò che è stato separato;
infine lasciavo le Porte dell'Abisso, fremendo di Nostalgia per l'Antico
Amore, la radiosa Luce.
Nascosto, tra coloro che vennero a rendergli omaggio, piansi le mie
prime lacrime umane, prima di tentare Erode, perché il mio compito
era di annientarlo, per mezzo degli uomini.
Ebbene uomini, io dirò la verità, sul mio Maestro e Avversario.
Io terminai il mio compito, gioiosamente sconfitto, nel Deserto e Voi
e non io, lo avete ucciso. Avete ucciso la Speranza e innalzato gli
idoli alla Menzogna, dopo la sua atroce morte, dopo che egli mormorò
angosciato : " Elì Elì Lemma, Lemma Sabctanì
" Io Urlai il Pianto della Terra, per mezzo vostro ero Vincitore,
e mi spettava il Feudo e i Vostri Destini, quando avrei potuto, finalmente,
essere Libero- Elì Elì Lemmà, Lemmà Sabctanì
- Perché Padre ci hai abbandonato ?
Fu chiamato il Maestro,
il Messia, l'Unto, il Sacrilego. Predicava che l'Amore fosse la sola
Legge, che non vi fosse Legge alcuna al di fuori dell'Amore, nessuna
legge, nessuna osservanza a intralciare il cammino dell'uomo verso Dio.
Perché i due siano Uno e l'uomo, viandante smarrito, venga ricongiunto
a Dio, come in un matrimonio, della stessa Sostanza del Padre. Nessuna
Legge e nessun Vincolo di sangue, non la Pace dei Devoti, ma la Spada
degli Amanti.
Sosteneva infatti la libertà assoluta, nelle questioni che riguardano
il sacro talamo. Non essendovi possesso alcuno, né di denari
né di cuori, uomini e donne erano liberi di giacere con chi volessero,
senza alcun obbligo, se non la libera e consensuale scelta dettata dall'Amore,
e l'Amore di Dio-Stava scritto nei testi sacri- era uguale all'amore
degli Amanti. Egli era infatti giunto a Perfezionare.
L'uomo e la donna erano liberi di giacere senza vergogna e timore, e
questo non era peccato.
L'uomo poteva giacere con un altro uomo e la donna con un'altra donna,
e questo non era peccato.
Ma chi sceglieva di seguirlo, doveva rinunciare a tutto, senza rimorso
e sacrificio, e questa era la Benedizione di Dio. Agendo così
in suo Nome, in nome dell'Amore e non della Legge, si potevano compiere
i miracoli, diventando la prova vivente dello Spirito di Dio, che arde
nei cuori che ancora non rammentano e aleggia in ogni cosa del creato.
E la vera Pace, la vera Libertà, la vera Fede, avrebbero invaso
il mondo, terso dal sangue dei Fratelli e dei Giusti.
Stolti che agognate
il Paradiso fuori da questa Terra, avete ucciso il Figlio dell'Uomo,
in nome di avidità e potere, possesso e privilegi, non meritate
alcuna Libertà se non quella di sgozzarvi tra di voi, siate maledetti.
Avete coperto di infamia, Colui che nei Secoli, avete additato come
il Nemico.
Ma solo su di Voi, pesa il suo sangue innocente, poiché la Verità
è che io lo Amavo, non si può fare a meno di Amarlo
Confessione di un Negromante
Io Alexis, impugno questa mia confessione, che
diffonderò, pensando di rimediare al male che ho causato, se qualcuno
riuscirà a leggermi, perché, dal momento in cui io scrivo, la mia Vita e
la mia incolumità, sono in pericolo. Ma la mia Anima, che io ho messo così
a repentaglio, vuole essere libera, vuole poter esprimere, ciò che non ci
è concesso…
Ho fatto del Male, fin dalla nascita, a un uomo, un uomo che non si può
difendere, che non conosce il Male che lo affligge se non quello che Noi gli
abbiamo concesso di sapere, per meglio soggiogare la sua anima, per meglio
tormentarlo, affliggerlo…
Cercherò di fare ordine e di raccontare la storia dall'inizio, permettendo
a chi legge, di comprendere, ciò che non è dato di comprendere. Il destino
di quest'uomo era segnato, fin dalla nascita, per adempiere al patto con la
nostra setta segreta…
Il rito fu solenne, nella sua cruda realizzazione, che agli occhi del
profano, può apparire ridicola
e senza senso, Neonato, venne cinto di una fascia rosa, il suo nome, venne
cambiato in un nome femminile, e venne celebrato un rito magico, per cui
nella sua vita, gli accadimenti lo avrebbero travolto : sarebbe stato offeso
e dileggiato, nella sua esistenza, così come noi, per scherno, avevamo
cambiato il suo nome in un nome femminile, e in un rito solenne, abbiamo
pregato perché la sua vita fosse segnata dall'ingiuria e dall'offesa, sino
alla sua morte. I suoi genitori, avevano l'ordine di non iniziarlo ai nostri
segreti, ma di trarre profitto della sua malattia, per favorire prosperità
alla nostra setta. Se mai il fanciullo, ignaro dell'oscuro sortilegio,
avesse saputo, scoperto qualcosa, la maledizione sarebbe dovuta essere
rinforzata, dalle Arti e dai sortilegi di cui siamo maestri.
Questa condanna era il patto con cui sancivamo l'alleanza con i nostri nuovi
adepti, il loro primogenito, doveva essere sacrificato, perché la sua
nascita, aveva importanza, nel mondo della Luce.
Il sacrificio venne compiuto, la nostra setta accrebbe di potere, il loro
secondo figlio, fu iniziato ai nostri segreti, mentre il loro primogenito,
si ammalò, fin dalla sua prima infanzia, di un Male segreto dell'Anima e i
suoi accadimenti, volgevano verso un'insolita sfortuna, la nostra
maledizione aveva così effetto.
Crebbe nel dolore e nelle umiliazioni, sua madre, non gli elargiva l'affetto
che desiderava e suo padre, lo umiliava, gli feriva l'anima con Arte, in
modo che la nostra maledizione, gli avvelenasse il Cuore, così che il
nostro rito, fosse rafforzato.
Il fanciullo crebbe , pur avendo grande intelligenza e sensibilità, con
un'inspiegabile inclinazione dell'Anima alla fragilità e si ammalò. Ebbe
un'infanzia e un adolescenza che lo predisposero alla malattia, tutti i suoi
talenti, non diedero frutto e sino all'età adulta, crebbe nel dolore e
nella privazione, così era stato predisposto. Terribili incubi, lo
assalivano nei sogni, non riusciva a fare amicizia con i compagni, era
sempre triste e isolato.
La sua giovinezza volgeva al termine, aveva raggiunto quasi i trent'anni,
era ormai in nostro totale e inconsapevole potere quando… Successe
qualcosa di inspiegabile…Egli seppe, tutto quello che gli era successo, il
suo sacrificio… Nella sua incredula e confusa manifestazione, che agli
occhi dei profani suonava come una malattia di chi ha perso il senno,
accusava i suoi genitori, che non riuscivano più ad affrontare il suo
sguardo.
Ci riunimmo, la condanna fu a morte, il giovane avrebbe vissuto di stenti e
follia, e sarebbe morto suicida, rinnegando Dio, in tal modo la sua Anima,
dopo la morte, sarebbe stata soggiogata dalla nostra congrega. Lasciammo
così che egli divenisse consapevole di Noi e della sua pena, perché tutto
questo accrescesse la sua stessa pena, perché fosse consapevole, impotente
nei nostri confronti, travolto dal dolore. Non mi è concesso rivelare i
nostri segreti e d'altra parte suonerebbero come pura follia ai profani. Ma
usammo tutte le nostre Arti e le nostre conoscenze… Vi farò cenni che
spero siano compresi. Per soggiogare un'anima innocente, si invocano entità
che hanno il preciso dovere di non manifestarsi, per non intralciare il
libero arbitrio dell'uomo, che pur nelle Tenebre, è destinato a cercare la
Luce. Noi facciamo in modo che esse si manifestino all'uomo ignaro, che non
ha strumenti e conoscenze per difendersi, e che si vede travolto dal delirio
e dalle allucinazioni.
Vengono colpiti quei processi che sono asserviti alla vita naturale, come la
sessualità e l'affetto. Facciamo in modo che l'Amore non giunga, che la
vittima rimanga invischiata nel piano dell'illusorio soddisfacimento della
masturbazione. Diamo forza a quelle Ombre che dalla masturbazione traggono
la loro vita effimera, facciamo in modo che la vittima, come in un delirio
febbricitante, possa scorgerle, ed esserne soggiogato impotente. Gli abbiamo
regalato, tramite sua madre, una gattina innocente - Sua madre, asservita ai
nostri scopi, è nostra schiava, rinforzata alla nostra servitù, dopo la
morte del marito - Accudendo l'animale, sua madre e le sue sorelle, hanno
evocato il suo Custode Magico, in modo che il giovane, rimanesse preda, per
tramite dell'animale, della sua illusoria sensualità, che non può appagare
con una donna, ma solo attraverso la masturbazione. Questo incantesimo,
rende la vittima asservita al piano di Onan.
Abbiamo immesso le nostre energie intenzionali in immagini sacre, abbiamo
ordinato a sua madre di regalargliele, in modo che ogni volta che lui
pregasse, le crisi divenissero più acute. Infine abbiamo fatto in modo che
lui, man mano venisse a conoscenza di tutte le nostre trame, e sapesse che
sua madre, che lui amava, ne era coinvolta. Sorelle della nostra congrega,
ammaliavano la nostra vittima, inculcando ordini imperiosi al suo desiderio
sessuale, in modo che venisse avvilito, desiderando di appagare con donne
vecchie e brutte, un imperioso desiderio sessuale. Ogni qualvolta, avesse
cercato conforto nella Fede e nella Preghiera, le crisi sarebbero aumentate.
Eravamo sicuri che la follia e infine il suicidio, nella più cupa
disperazione, lo cogliessero, invece non è stato così. Inspiegabilmente le
sue crisi sono diminuite, nonostante lo strazio e il dolore, egli è lucido,
consapevole, e lotta con accanimento per la sua guarigione. Senza neppure il
conforto della fede, egli ha intrapreso un cammino che, giorno dopo giorno,
lo rende consapevole del suo male, ma che lo sta guidando verso la vittoria
. Scrive delle sue vicende, della sua rabbia con Dio, si racconta, con
sincerità e ironia, e ha trovato, nelle sue storie fantastiche, ispirate
alla sua vicenda, un inspiegabile consenso, grazie anche al suo talento, che
non siamo riusciti ad offuscare.
Naturalmente, continuiamo ad attaccarlo, ma i nostri adepti, spesso, quando
devono ferirlo nell'anima, senza che lui possa difendersi, con le nostre
arti magiche, piangono, e la loro commozione, nuoce all'effetto e alle
nostre intenzioni.
Temiamo, non sappiamo bene cosa, perché Lui ha rinunciato al desiderio di
vendetta, anela alla Luce che gli abbiamo tolto, ma abbiamo paura. Sappiamo
che alla fine sarà vincitore e noi invece, siamo condannati al nostro
destino. Sappiamo che per quello che abbiamo fatto non c'è perdono, ma Lui,
alla fine ,riuscirà a perdonarci, e sarà libero. E' ancora solo, beve
troppo ed è arrabbiato con Dio. Ma giorno dopo giorno, è sempre più
forte, la speranza che credevamo avergli tolta dal Cuore, illumina il suo
cammino solitario, per molti è un eroe, una specie di santo e molti,
conoscono la sua storia.
Io Alexis, mi confesso in queste righe solitarie, sperando che qualcuno le
legga …A meno che il nostro implacabile avversario, non conosca questa mia
confessione e stia scrivendo di Noi…
Il Maestro sconosciuto
Si narra di un uomo pio e devoto che, disgustato
dell'iniquità della vita, rinnegò tutti i precetti, dandosi alla
dissolutezza.
Rubò, giocò nelle bische, passava tutte le notti, ubriaco, nelle braccia
delle prostitute, arrivò persino a uccidere un uomo in una rissa.
Ma un giorno, prima di addormentarsi, vide l'Aurora e poi l'Alba. Al
Tramonto si ridestò e si perse in esso, all'Orizzonte, e infine comprese.
"Le infinite gocce dell'Oceano sono l'Oceano stesso.Il Karma, con le
sue leggi non è che Maya, siamo da sempre nel flusso vitale dell'Atma
divino, siamo l'Oceano"
Non importa che sia esistito o che sia una leggenda, perché da quel giorno,
noi lo veneriamo come Colui che si è Realizzato, il Maestro Sconosciuto.
La canzone dell'Universo
Percorro l'Eternità a passi baldanzosi, ansioso di
incontrarmi con Dio. Tra un attimo - Si fa per dire perché ho davanti
l'Eternità - Io, Uomo, Creatura Privilegiata, sarò al cospetto del mio
Creatore.
L'Universo canta la sua Canzone, che non ho mai udito eppure conosco da
sempre, tutto intorno a me la bellezza del Cosmo, nella sua artistica e
radiosa inutilità .
Infine oltrepasso il cielo senza stelle, il vasto nulla, e mi ritrovo
dinnanzi all'Assoluto. Vedo lo splendore del perenne Arcobaleno, e un omino
vestito da pittore, con tanto di grembiule e berretto, che dà ritocchi con
un pennello di stelle. Stupito che non ci sia nessuno a ricevermi, gli
chiedo di Dio.
- Chi è Dio ? - disse l'omino - Il Padre e Creatore di tutto ciò che è ,
degli uomini - Rispondo -
-Non capisco… Chi sono gli uomini ? - Mi rivolse con la parola, lo
sguardo, e io vi scorsi il Creato e tutta la sua eterna bellezza - Non
capisco… Chi è Dio e perché dovrebbe essere Padre, tutto
esiste da sempre e io mi rifletto nel tutto e il tutto si riflette in me, la
stella più remota è parte di me e io sono quella stella… Sono L'Uomo o
mio Signore, e tu mi hai fatto a Tua Immagine e Somiglianza… Piacere, Uomo
! Ma io non mi ricordo di te, in te non mi rifletto, vedo riflessa solo
perplessità . Vidi nei suoi occhi, riflessa, tutta la mia perplessità.
Gli raccontai allora degli uomini e delle loro mirabili e utilissime opere,
delle Religioni che parlano di Dio e per le quali sono state fatte guerre.
Era Impressionato, ma non sembrava capire molto di quel che dicevo e alla
fine sentenziò.." Ma se ha fatto tante cose utili e mirabili - Anche
se non conosco l'Utilità - e poi ha fatto le Guerre - Anch'esse non so cosa
siano, devono essere importanti, ma hanno un suono di morte- Forse Dio e Gli
Uomini sono la stessa persona ! "
Ti dispiace se continuo nella mia opera ? I colori vanno bene come sono, e
il mio pennello è assolutamente nuovo e asciutto…
Ero indignato e feci all'omino, a Dio che non è Dio, il più solenne
cazziatone della mia vita, non avevo attraversato l'Eternità, per farmi
prendere in giro e perdermi in simili follie e strampalaggini, a cosa serve
poi un pennello, se non lo si bagna e non lo si intinge nel colore ?
Quasi subito mi resi conto, di quanto tutto questo fosse ridicolo, e dello
stupore smarrito, di Dio che non è Dio.
Con la dolcezza e con la pazienza che si hanno con i bambini, gli parlai di
Madre Natura e delle sue Opere belle e inutili, di Albe e Tramonti, di
Oceani e Savane, di Foreste e di Fiori, di cuccioli che giocano… Sorrise
di gratitudine e i suoi occhi ripresero a riflettere l'Immensa e radiosa
bellezza del Creato - Qui sì mi vedo, mi vedo, mi vedo !… E alla fine
creasti Noi, gli Uomini, a tua immagine e somiglianza… Sì, ora che mi ci
fai pensare… - Sì ?! Feci tutto speranzoso… Lo vidi arrossire , farsi
addirittura paonazzo, la sua prima Bugia , dalla creazione dell'Universo che
non è stato creato.
Ero dispiaciuto e imbarazzatissimo, non vedevo l'ora di andarmene.
- E' stato un piacere, ma sai com'è, si è fatto tardi e devo andare,
magari ci si vede un'altra volta…
- Ciao, Dio.
Mogio mogio, le mani in tasca e i passi strascicati,
percorro a ritroso l'Eternità. Cupi e umanamente inutili, i miei pensieri
vanno all'Uomo, creatura infelice e Creatore incoerente, che ha fatto un dio
a sua immagine e somiglianza, un dio che troverebbe del tutto disdicevole,
passare un pennello asciutto sull'Arcobaleno.
Pensavo poi a Casa, a quello che trovato dopo l'Eternità : Sicuramente i
programmi televisivi ( sempre peggiori) e forse i viali alberati, forse
qualche albero di plastica…E le gambe, eleganti, assorte e indaffarate,
delle belle donne nelle vie del Centro. O Forse niente di tutto questo, ma
la bellezza del Creato, in cui in Eterno, Dio che non è Dio, si specchia .
Fischiettai allora la canzone dell'Universo, e il mio cuore si fece leggero
leggero, come un'infanzia spensierata.
La Dea casuale
Il giorno teso, il giorno maledettamente teso.
Puntuali le Nozze con la mia noia, puntuale l'appuntamento con il
supermercato e le birre…E dacci oggi la nostra sbronza quotidiana, e
liberaci, così che noi possiamo dimenticarci.
Molto grasso, molto gonfio, molto solo, molto stanco, molto disoccupato.
Sono sbronzo prima di sbronzarmi, e stancamente mi trascino alla cassa con
le Ceres…Quando la vedo, vedo un prodigio senz'età, il corpo di
un'adolescente, snello, con le più belle gambe che mi siano toccate in
sorte di vedere, i capelli come pensieri, liberi e ribelli ricci castani, e
un viso che sfacciato ostenta dieci splendidi , affascinanti anni più di
me, e la sua disinvolta minigonna…Un viso che si gira e mi sorride come se
mi conoscesse…Vuol passare ? - Mi dice e quasi mi accarezza, mi sfiora con
il busto, raccolto come una treccia incoronata, quasi infantile…
Dio, no ! -Penso-Non sono ancora alcolizzato a questo punto e fammi ancora
godere dello spettacolo delle tue gambe, con quei collant che al ginocchio
sembrano finire e poi ti accarezzano le cosce con fantasiosi ricami, con
quella gonna che ti gira stretta alle natiche, senza farmele indovinare del
tutto, anche se sono grato al bastardo per il sorriso e il contatto con il
seno.
La sua voce è calda, giovanile, rassicurante, e ci congediamo con un
sorriso, come ci conoscessimo.
Mi avvio, pensando che occasioni così non si sciupano, poi mi consolo
pensando che tutta la mia vita è stato uno spreco e che forse, sono ormai
abbastanza alcolizzato, da appunto sciupare le mie ultime occasioni. Ma dopo
il sonno pomeridiano e alcolico non ho più bevuto, ho investito i miei
risparmi in una terapia e, anche se non eclatante, ho trovato un lavoro meno
noioso della mia condizione di inoccupato patito di Ceres.
La vita non la vivo più da passante e persino gli autobus, inzeppati di
persone, non sono insopportabili come un tempo…Finché non la rivedo,
rivedo la mia sconosciuta Dea casuale in calze e minigonna, impavida e con
le cosce al vento, raggiante come il primo amore conosciuto a una festa.
Cinque o sei persone più avanti, che faccio, la saluto ? Sei mesi di
inaspettata serenità e poi Lei…
Dio, in fondo, non è così bastardo. E' lei a salutarmi per prima e
parliamo tutta la strada, troppo poca, davvero, mi dimentico di chiederle
come si chiama, ma poi è ancora più forte la sensazione di conoscerla da
sempre. Il cuore mi batte forte e il mio sesso, che ormai scioperava da un
anno, con piglio risoluto, mi preme duro contro i pantaloni - Andiamo bene…E
se mi innamoro ?
Devo sperare in incontri che arrivano puntuali, quando il mio pensiero cerca
di liberarsi .
E' amore romantico, ma con il sesso che mi si erge come quando avevo
quindici anni.
Quindici… E scintillio del cuore, spensierati gli attimi, ma nessuno dei
due ci pensa a presentarsi, continua così, da buoni amici di sempre…E se
poi è sposata ? Molte donne di quell'età sono sposate, molte anche
divorziate, però. Penso anche :" Non può continuare così, devo farmi
coraggio e buttarmi, ma ci sarà una prossima volta? "
Come è stato che da buoni amici, abbiamo invece fatto sesso, con intesa da
amanti consueti e non la solita, tragica prima volta? L' ho accompagnata a
casa e sulla soglia ho cercato di baciarla, così, mi è venuto spontaneo e
lei mi ha risposto e ci siamo presi la mano e poi a casa sua, il corpo non
era più un mistero velato, ma rimaneva inaccessibile anche se lo possedevo.
Dura ancora con Lei, Dea casuale dalle cosce di calze ricamate e dal radioso
sorriso, che con naturalezza, mi ha messo la vita così piacevolmente
sottosopra. E il sesso con una donna che ami non lo immagini nemmeno, ecco
perché le fantasie maschili solitarie, parlano solo di scopate e sembrano
un film pornografico.
A una Dea casuale poi non chiedi quanto dura, ti limiti a ringraziarla…Forse
è questo il perfetto segreto della mia felicità…
Alla faccia degli spot pubblicitari, che adulano gli imbecilli e tormentano,
chi non se la sente di essere così cretino e felice, mi sveglio e le birre
rotolano sghignazzanti, sul mio bel sogno di belle gambe impossibili. Ma ho
smesso di bere lo stesso…Le più belle cosce e il più bel culo, meritano
che io vada incontro alla vita da sobrio.
Il trionfo delle Tenebre sulla Luce
Ogni pomeriggio, con la puntualità di sempre, mi
vedo con Satana. Beviamo tè e giochiamo a domino.
Talvolta riesco a sorprenderlo, ad arginare la sua perfetta eloquenza. Ma
parliamo da buoni amici…E da innumerevoli pomeriggi che ci incontriamo per
la partita di domino, forse dall'Eternità. - Oggi riuscirò a batterti -
Cosa te lo fa pensare ? - E' l'ultima partita che giochiamo ed è anche il
mio ultimo giorno di vita - Hai deciso di seguire il mio consiglio…Ti
piace come sono oggi ? - Accavallò le lunghe e sensuali gambe in calze
velate, fumava avido…
Strana questa abitudine umana, fumare sigarette, voglio dire, siete un
mistero insondabile…
Parlami di te- Sono una verità spietata e senza veli che il vostro sguardo
non può tollerare, sono la vostra sola possibilità di essere liberi, per
questo mi preferite come male e come morte, le verità inique non vi si
addicono. - Parlami degli uomini - Popoli barbari e sanguinari sgozzavano
neonati in mio nome, distrutti gli idoli senza precetti, l'orrore si è
moltiplicato…
Ho visto la statua di carne senza testa - dissi- in cima al Palazzo della
Fraternità, ho invano urlato, additando i cadaveri senza fine, disseminati
per le strade, nessuno ci badava, nessuno vedeva il fumo, si accorgeva del
puzzo di bruciato…E' stato tanto tempo fa…
- E come sempre, perpetuate l'orrore, perché avete visto all'orizzonte il
trionfo della morte -
Nessuno si accorge dei cadaveri…Come se niente fosse, purezza delle
abitudini quotidiane, siamo ormai abituati agli orrori, ci sono familiari
come un vecchio cane.
Mi accarezzò il viso ed era la carezza di mia madre, ma era anche la mia
amante e il mio confessore- Non mi piace quando scrivi di me, gli uomini
ignari sono colpevoli, e li posso guidare, ma quelli come te, che hanno
aperto gli occhi, sono innocenti..
Ho una sorpresa per te, un premio, se preferisci…Ti porto la spada che
spezzerà le tue catene, volerai così in alto, che il mio trionfo, qui
sulla terra, sarà solo un vago ricordo -
Ho già scelto, anzi la vita ha scelto per me, sono un cittadino legittimo
di questo mare oscuro, sei arrivato troppo tardi…
Era tutto calcolato - Mi rispose -E sapevo in anticipo la tua risposta.
Dormirai dunque un sonno senza sogni, e la tua carne non si corromperà, su
questo miracolo si porranno le pietre di una nuova fede… E rinnovati
orrori - Dissi
E' inevitabile…Un'altra partita ?
Fuori, nel mondo reale, i passanti si lasciavano giocare ignari la vita,
guardai dalle finestre ripulite dalla pioggia appena smessa, c'era una
ragazza, carina, indaffarata sui suoi passi giovani e festosi…
Tocca a te muovere, ora - Mi disse |