Raffaella Petrossi

è una ragazza napoletana dell'85 che ama le espressioni artistiche.

UN AMICO ROM

Era la Primavera del 2003 quando Daniel arrivò a Napoli con la sua famiglia. Lui era un bambino Rom sugli 8 anni e proveniva dalla Romania, un Paese con grandi difficoltà.
Daniel come tutti i Rom chiedeva l’elemosina ai passanti vicino ai semafori o in un supermercato. Lui, però non insisteva nel chiedere soldi, perché gli faceva piacere ricevere anche una caramella o un’attenzione particolare.
Un giorno Silvia, una ragazza napoletana si accorse di Daniel che le si avvicinò per chiederle una monetina.
L’atteggiamento del bambino intenerì la ragazza che gli chiese come si chiamasse e Daniel capendo le rispose con simpatia. Così ogni volta che Silvia camminava per strada, il bambino la riconosceva e non le chiedeva più nessuna monetina.
La ragazza ammirava il carattere vitale del piccolo Daniel che non rinunciava a comportarsi come qualsiasi bambino della sua età. Infatti un giorno Silvia vide Daniel seduto dietro un tavolino di legno sul quale giocava sorridendo.
La ragazza che stava attraversando un periodo difficile a scuola perché era l’anno dell’esame di Stato e non aveva un buon rapporto con gli insegnanti, si affezionò a quel bambino che era l’unico estraneo alla sua famiglia che la rendeva serena.
Arrivata l’estate Silvia andò in vacanza con la famiglia fuori Napoli e quindi per un certo periodo non vide Daniel.
Quando lei e la famiglia ritornarono a casa con la macchina, passarono vicino al semaforo dove Daniel vedendoli li riconobbe.
Alcuni giorni dopo Silvia non rivide più il bambino al solito posto, così pensò che se ne fosse andato girovagando da qualche altra parte.
Passato un anno la ragazza sentì nostalgia per il piccolo Daniel e si rammaricava per non averlo aiutato in qualche modo.
Silvia osservando nuovi volti Rom, iniziò a chiedere informazioni sul bambino, e questi rispondevano che era ritornato in Romania. Una signora Rom le disse che Daniel sarebbe ritornato ad Ottobre del 2004.
A questa notizia Silvia si rincuorò e aspettava con ansia quel momento. Giunto il mese di Ottobre la ragazza non rivide il piccolo Daniel, ma al suo posto c’era da alcuni mesi un altro bambino di nome Mario che aveva un carattere differente da Daniel, perché pretendeva spesso di ricevere qualche giocattolo. Anche se non è corretto fare distinzioni, Silvia preferiva il suo piccolo amico.
Pochi giorni fa nel mese di Novembre Silvia stava in autobus, quando vide passare due ragazzi Rom che si erano assentati per un certo periodo da quella zona, e insieme a loro c’era un bambino incappucciato di cui non riuscì a guardare il volto perchè era girato di spalle.
Quel bambino poteva essere Mario, ma Silvia non trapelò la speranza che Daniel fosse ritornato.