Lorenzo
Mazzoni |
ESKIMO BLU DAY
…e sento qualcuno dire che la musica non gli
piace. Fausto alza il volume. Una balorda canzone degli Airplane. I muri
vengono scossi da ondate di bassi regolati male.
E vedo il cane di Fulvio dormire sul tappeto iraniano, e io vedo Daria, la
compagna di Fulvio, preparare un cocktail di allucinazioni appoggiata allo
stipite della porta.
Qualcuno seduto a tavola, qualcuno seduto sul tappeto vicino al cane. Un
piattino azzurro su una mensola.
-mi piacciono i tuoi capelli- dice una ragazza scalza. Porta gli occhiali.
Ogni tanto qualcuno va in bagno a rifarsi il trucco. Un boccettino blu
cade a terra e io vedo i presenti bestemmiare in coro.
Fuori, un cielo buio.
Ho l'assoluta, stramba sensazione di essermi perso.
La stanza vibra. Fausto alza ancora il volume. Il cane abbaia. Daria ride
aggrappata alla porta. Fritz e Otto si baciano.
Adesso sono sdraiato sul divano. Chiudo gli occhi. Qualcuno mi accarezza i
capelli. 'spero sia una bella principessa bengalese' penso fra me, ma non
guardo.
Sento il mio nome pronunciato con forte accento teutonico. Chi può
essere? Fritz? Otto?
Adesso ho gli occhi di nuovo aperti.
Non vedo più nessuno. Eccetto la mia coscienza che, insieme ad una
sostanza bianca non identificabile, macchia la sponda del lungo divano… |