Lola
Teale
Sono nata nel 1978 e sono laureata in storia. Collaboro con una piccola rivista di enogastronomia, do ripetizioni, e soprattutto scrivo. |
MORELLINO*
Entro in un vecchio locale dai tavoli di legno, i lampadari con milioni di gocce di vetro luminose, e ballerini che danzano per notti intere. Sono sola seduta davanti a un buon vino d'annata. Bevo a piccoli sorsi e faccio scaldare leggermente il liquido denso e scuro fra le dita mentre osservo stregata i ballerini che si muovono con naturalezza e passione. Ad un tratto avvicino il bicchiere alla bocca ma il liquido scappa dal calice ed esplode in alto formando sopra la mia testa un vortice che si divide in due lame color bruno che rimbalzano dal soffitto al pavimento, poi sul cappello nero di una signora e su un tavolino tra due innamorati con le mani allacciate. D'improvviso anche i tappi delle bottiglie volano e picchiano contro il soffitto o i lampadari o gli specchi. Vino bianco, rosso, rosa, frizzante si trasforma in uomini e donne nel cui sangue scorrono vino e danza. I ballerini lasciano il palco e si uniscono ad una folle tarantella al ritmo di tango che si snoda in lungo e in largo per il locale sotto una pioggia alcolica. Saltellano, fanno passi avanti e indietro, si tengono per mano, le donne roteano ridendo sgangherate, e gli uomini le stringono a sé con entusiasmo. Decido di tuffarmi anch'io nella baraonda e ballo con il morellino che avevo nel bicchiere ormai vuoto e rotto sul pavimento. Mi sento appiccicosa, sudata e sorpresa ma non posso fare a meno di muovermi e seguire il mio focoso cavaliere che mi lancia in aria e mi riprende come se fossi una piuma. Al suo comando roteo su me stessa. La testa gira. L'eccitazione mi circonda e le onde sonore mi avvolgono in un carosello di danze. Balliamo cantando fino all'alba quando tutto in un lampo svanisce e mi risveglio stesa a terra in una pozzanghera di vino rosso. Era il mio morellino! * Racconto apparso sul quotidiano “La Nazione” con il titolo “Il vino da alla testa” e vincitore del Premio Letterario “Una giornata particolare” indetto sempre da “La Nazione”. |