Grazia
Benvegna
Ho 44 anni, siciliana, vivo e lavoro in Svizzera. Descrivere me e la
mia vita si fa complicato e produce in me l'ansia del risultato. Quanto
sono bella e brava? Quante cose speciali compio e ho compiuto? Quanti
limiti e ostacoli trovo e ho trovato? Quante le profondità che
ho toccato? |
Il
portone
Più in là
c'è il circolo. Ogni giorno ci passo davanti a bordo dell'autobus.
Più o meno al centro del portone in legno naturale, avevo notato
la particolarità della maniglia intarsiata di grappoli a forma
di ics sui lati lucidi. Dal colore bruciato tendente al marrone deduco
che sia stata realizzata con una fusione di ottone e altri metalli.
L'effetto é altamente antico e suggestivo. Sarei tentata di prendermi
una piccola libertà e defilarmi in silenzio rimandando lavoro
e tam tam
Ci sono occasioni che tradiscono anche le più
abili diplomazie, sorridente e incurante disdico gli appuntamenti, la
tensione che arriva dall'altra parte del telefono oggi non mi riguarda.
Scendo alla fermata, l'aria pizzica la pelle, mi sento delicata e stuzzicata
da una folata di emozioni. Non so cos'ha quest'aria che suggerisce al
mio corpo una fonte nuova di sensazioni. Certo è che tutto cambia,
d'un tratto i contorni sono nitidi e attraversati da una vuota forma
di sguardi che mi vengono incontro, di mani riflesse che danzano nei
vetri brillanti. Il dominio dei tetti s'incurva di assenza ingoiato
da un cielo viola che fascia le sole pareti. Proprio in mezzo, dalla
mia prospettiva, una finestra del circolo è inscurita da ombre
mobili. Mi pare di riconoscere la figura alta a destra, e un braccio
che si leva e si abbassa in gesto ritmico. C'è qualcuno! e qualcosa
che dovrei comprendere. Barcollo urtando contro un corpo abitato di
stizza che mi fa scivolare dal ciglio del marciapiede e volo impazzita
dall'altra parte della strada senza ricordare il perché. L'alleanza
tra desiderio e ragione si rompe in pochi attimi: "non ha fine
quel che sto cercando, non è eterno quel che inzuppato di amori
vado trovando. Resisterò al fuoco che dentro a queste mura sta
divorando le mie certezze. Correrò via, lontano da qua, per non
sentirmi in colpa". decorativi, incesti
di superbia e maniere posano intatte le cubiche facce della vita. Rovistare
nell'antichità, spogliarla di mistero in
Le ruote stridono.
Il vento si solleva da terra portandosi dietro i detriti e disseminando
per larghe aree sabbie giallastre, sostanze cartacee, cocci e lattine,
roba di ogni genere. Il signore di mezza età frena all'impazzata
davanti al cumulo di macerie. Odia di più le perplessità
negli occhi scrutanti della gente che la causa stessa dell'imprevisto.
Le cause, pensa, sono superabili, ma gli effetti durano. Si conservano
indelebili nel tempo
Incancellabili anche se la ragione che li
ha originati non ha più motivo di sussistere.
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