Raffaella Perrone ciao, sono animamigrante e questa è l'unica cosa che ho scritto. vivo in mezzo a un campo di girasoli, mi tocco sempre i riccioli e spesso mi addormento sul patio nei caldissimi pomeriggi di ulivi e cicale. |
UNA LARGA
PARADA Che paura vivere, è l'atrofia, la pazzia narcotizzante salentina. Un paradiso perduto o la perdita di se stessi? Xchè ci stia ancora lo ignoro. Quanto mi mancano via vanchiglia e il baloon, palazzo nuovo, i muri, piazzetta cerignola, il mio cuore si è xso, qui, in questo cimitero grazioso e assolato Dov'è la passione? Io vedo e sento solo e parlo solo e ascolto solo il sonno della gente. Forse solo i lupi di san gennaro. Riesco ad ammirare solo loro, e forse ormai ammiro pure i mafiosi, almeno sono coreografici, però odio pure loro Ho conosciuto xsone, scambiato lamentele, odiato, ho fatto scorrere tutta la mia rabbia suonando clacson e sgommando in curva, ringhiando x uno scontrino e l'ho detto a tutti : mi fate schifo, vi odio, voglio che il vostro sonno diventi eterno, vaffanculo e poi tanto piango e guardo tutto in orizzontale, ad altezza ulivo. Quest'aria pesante E poi vorrei andare via e ascoltare il profumo della cucina africana in mezzo allo smog e le ragazze bruttine in libreria e la gente innamorata dei libri e dei parchi e il rumore arancione dei tram e poi ancora le urla napoletane e marocchine al mercato di porta palazzo e gli induisti, i musulmani , i valdesi, i buddisti i metalmeccanici gli spacciatori scientology e la puttane nigeriane nei loro saloni immensi con tutte le tinte di capelli e le treccine e quell'odore forte forte di oli per il corpo che invade san salvario, il 18, il supermarket vietnamita. Quella nebbia attorno al castello e attorno alle persone.
Lo scirocco pesante mi arruffa i ricci e mi appiccica i vestiti addosso. Sono andata via da qui portandomi dietro il ricordo del mare, di mia nonna e del sapore della rucola selvatica, l'immagine delle vecchie nere e pettegole. Avevo 19 anni, presi gli anfibi, i miei amati libri, il mio rancore e scappai. Via! Lontano! Nella testa avevo i giudizi, i pregiudizi, le occhiatacce di chi mi considerava senza cervello e senza coscienza. Avevo dentro gli sguardi delle vecchie, dei mafiosi, di chi veste firmato e si fa chiamare dottore xchè è laureato, di chi pensa che il sud sia fantasioso e il nord monotono e triste, di chi pensa che dopo il matrimonio non si viaggia più, di chi "sa" che contadino sposa fimmina e avvocato sposa commercialista. A porta nuova, stracciato il biglietto di sola andata, stracciai il resto. Mi rimase dentro solo il sole, la sabbia, i bagni di maggio, la rucola selvatica, mia nonna, le lotte d'amore dei gatti di notte, lo stentato ricordo di un'infanzia passata scalza sull'asfalto rovente suonando campanelli scavalcando muretti sbucciandomi le ginocchia rompendo vetri col pallone. Cancellai tutto il resto e iniziai a vivere, ad amare. Torino l'ho succhiata, l'ho imbrattata, l'ho posseduta. Visi, visi, visi, profumi, sorrisi, tram, canne manifestazioni esami feste lesbiche la fine del ramadan gli amici ricchi della collina gli amici poveri e artisti e poi i racconti di chi aveva l'aids, di chi ha vissuto in india, di chi crede nello spirito guida di chi studia da 10 anni di chi si è fatto per dieci anni di chi vuole cambiare sesso da 10 anni di chi non è mai uscito da mirafiori di chi ..insegna al liceo e ama un ambulante. Visi che Amavano i miei libri! Sapevano chi erano i partigiani conoscevano le poesie di de andrè, don ciotti, bussana vecchia il maggio francese rosa luxenburg la salsa di soja e amavano me perché cercavo perché osservavo assaporavo amavo. Finalmente l'amore. Casa. CASA!!!! E finalmente la mia stranezza era normalità e finalmente il sud era solo rucola e mare selvaggio e finalmente non c'erano i contadini che chiamano DON il padrone. -" e laggiù com'è?" -"ahhh, da noi c'è il sole! I cani liberi, lo scirocco e il cielo che parla" -"e ti manca laggiù?" -"no solo il mare e mia nonna e i bagni a maggio, quelli si, mi mancano. Sai, il cielo bianco e la pallina pisciata e l'umidità che ti entra nelle ossa sono tristi e a volte piango ..Ma perché vai in tangenziale?" solo silenzio e sorrisi e dopo un'ora e mezzo ero sulla spiaggia, a raccontare al mare di me, a baciarlo a farmi accarezzare da lui. Mai un gesto d'amore fu così grande, mai nessuno aveva fatto tanto per me laggiù
San gennaro deserta, un branco di lupi randagi mangia le onde. E' ottobre e sembra agosto. Accanto a me c'è lei. Gigantesca, a strisce bianche e rosse. Gigantesca tangente gigantesca sottomissione alle regole dell'energia elettrica. Brutta sporca imponente. Sporca. Tangente. Tutto attorno puzza di lei. Ma lei è uguale al resto, è una puttana come le altre e di notte si fa bella ed è libertà ed è vita sopravvivenza per chi la guarda dall'altra parte x chi la cerca con terrore e con desiderio x chi la vuole la vuole la vuole. Sulla spiaggia un cumulo di vestiti bagnati e una stecca di sigarette piene di adriatico. Sta notte qualcuno l'ha trovata, l'ha amata, l'ha benedetta. Gigantesca, imponentetangentesanta! santa santissima. Parlo un po col mare e lo bacio e lo accarezzo e gli dico di non lasciarmi mai che se mi lascia lui io qui sono morta gli aerei alleati giocano alla guerra e ci credono, gli elicotteri insistono in un'infinita caccia all'uomo simulando uno scenario da frontiera messicana. Ma la puttana illuminata è contro di loro, sembra la statua della libertà a guardarla meglio e la puzza è puzza di pesce ammazzato dalle bombe di chi gioca alla playstationadriatica. Mi sforzo di amare, di sentire qualcosa che non sia sonno. Al funerale di mia nonna ho pianto tanto e l'ho baciata morta baciata e amata morta. E' morta e mi rimani solo tu e anche se puzzi sei sempre mio e non te ne andare mai che se no io qui muoio. |