Roberto Cavallera saluzzo (cuneo), 30.05.1968 arbasino gaddis henry miller nin cortazar jünger cioran bataille selby jr. genet klossowski joyce einstürzende neubauten spooky lamb björk sonic youth scorn stereolab psychick warriors ov gaia throbbing gristle melvins laibach big black coil psychic tv labradford aphex twin dead can dance orbital amon tobin cocteau twins battiato hugo largo mouse on mars laika hüsker dü photek kubin balthus le dernier cri giacometti baj charles burns frida kahlo louise nevelson cindy sherman louise bourgeois witkin dubuffet de kooning beth love lichtenstein nicholas de staël joe coleman giosetta fioroni schifano wenders chabrol egoyan tsukamoto herzog bresson kitano godard anger lynch |
accordion prima lo zero poi il meno. si consuma nella notte un bianco battesimo di gusto e tatto. peggio. con metodo vengon su sicilie intere di venti e di caldi raffermi e lucidi, ennesimi, perenni respiri un delicato intreccio di pesti candite ai nervi. ne fai un tabacco che profuma come se t'avessi hai una cera... da lontano s'allungano terre improprie, raccolte nell'angolo dell'occhio. le tieni per farmele leggere, prive di grazie, veloci. le mescolo nel mio piccolo reame, con te, piccola da farmi fame qua e là corpi che stanno, che fanno e non fanno. quasi nuovi. han tutti le lune storte, solstizie, pronti ad ararsi come piccoli orti, a seminarsi come piccoli morti scritti con diligenza, a grumi, formano figure, dove la luce si dilata e viene meno, quasi nel mezzo. fanno in fretta ad espandersi come spume sabaude, scure. guarda come galleggiano come fanno membra tenebre stese in bassi negrissimi piaceri, strette in palinsesti lombrosi e stinti replicati in giaculatorie in fiocchi davvero leggeri e gravi quindi il saluto per mezzo d'una bocca appena presa se senti grattare è il gatto, dicevi, bisbigliavi son carabattole, folgori, i pianeti dei tuoi corpi, spinti fin dentro l'iride residua (storta perché discontinua, vuota perché puoi mi dai da nascere quel poco, quel che basta sospendo riavvio arresto
phantasmautomaton chiamare senza separare
senza vedere (non comprende era già, non sa
bene, prende i ferri, cuce floride lane per l'inverno. chiede altri
pezzi, supplicando. chiede della sua anima del perché tutto
quel freddo, un eccesso, uno strazio. si prepara aspetta orgogliosa quando le
dicevano prendi, questo è percorre la stanza, ha come un'espressione, ci mette sopra un'immagine, ferma, si tiene le mani, stanca, accende il lume a gas, prende cose che separa, sfila, ne fa lane, poi maglie, nastri, fa che nulla avanzi, avverte chiara la risposta |