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venerdì
12 gennaio

Uova d'autore

Questa settimana ho deciso di rivalutare un alimento che credo venga generalmente preso poco in considerazione, se non come sostituto di qualcos'altro che non abbiamo nel frigorifero oppure quando non abbiamo molta voglia di impegnarci a cucinare.

Le uova sono fondamentali per l'alimentazione: forniscono all'organismo proteine, lipidi, fosforo, calcio, ferro, vitamine. Sono ricostituenti, veloci da preparare e veramente poco costose.
Possono essere cotte in mille modi e gustate a colazione, a pranzo, a cena e come dessert.
Attenzione alla loro freschezza: conservatele in frigorifero, ma non più di tre settimane e verificate sempre che ogni uovo sia "sano" prima di unirlo al composto che state preparando.

Perché uova d'autore?
Perché la ricetta di questa settimana è firmata da Ian Fleming, il creatore del famoso Agente 007 (www.mondobond.com) che nel libro Thrilling Cities (Glidrose Publication Ltd. 1963) elesse le uova strappazzate a suo piatto preferito.

Dunque all'opera con le:

Uova strapazzate alla James Bond

Sbattete le uova e insaporitele con sale e pepe. Sciogliete del burro in un tegamino, versateci le uova e cuocete a fuoco basso, continuando a sbatterle.
Prima che solidifichino togliete il tegamino dal fuoco e aggiungete altro burro, cipollotti e prezzemolo freschi finemente tritati. Sbattete ancora per circa trenta secondi.
Servite con orgoglio su fette di pan carré tostate e imburrate.
Profuma di Vittoria…al servizio segreto di sua maestà.

Ian Fleming consiglia: champagne Taittinger rosé.

Zabaione rosé

All'opera!
Per ottimizzare l'acquisto dello champagne rosé, eccovi un dolce che lo vede tra gli ingredienti principali.
Sbattete dei tuorli d'uovo con lo zucchero fino a renderli ben cremosi e amalgamati. Scaldate a bagnomaria, versandovi un po' per volta lo champagne. Continuate a sbattere fino a quando lo zabaione non si consolida a vostro piacimento.
Raffreddate e versate in deliziose coppette trasparenti.
Servite con orgoglio; profuma di vittoria!

 

Claudio racconta: l'origine dello champagne
Champagne, champagne... nome che ricorda freschezza, brio e tanta vivacità, con le mille bollicine stuzzica il palato e prepara la gola ad una cascata di gioia ed allegria. Concedetemi questo singolare elogio ad uno dei vini più buoni al mondo. Della Sua origine non si hanno notizie certe, la vite, molto probabilmente, fu impiantata in Francia ad opera dei Romani a seguito della conquista della Gallia ma quel che è certo è che nella Champagne (La regione che si trova alla latitudine più settentrionale della coltivazione della vite ed occupa la zona a nord-est della Francia) il vino è sempre stato prodotto fin dall’antichità: non fu Dom Perignon ad inventare lo champagne Il merito di Dom Perignon fu, invece, quello di aver selezionato i vitigni che meglio si adattavano al clima della zona e di aver ottenuto un prodotto finale miscelando tra loro partite di vino (cuvèe) provenienti da vigneti e da uve diverse. Grazie all’opera di Dom Perignon, intorno al 1720 vennero prodotti i primi vini champagne spumanti, più simili a quelli che conosciamo oggi; la diffusione delle bottiglie in vetro (dopo l’eliminazione da parte di Luigi XV, nel 1728, delle restrizioni al trasporto del vino in bottiglia) e l’introduzione sul mercato dei tappi di sughero favorirono la diffusione dello champagne che divenne sempre più popolare. Questo intelligente monaco benedettino fu capo cantiniere nell’Abbazia di Hautvillers, nei pressi di Reims, dal 1668 al 1715 ed è, giustamente, annoverato tra le pietre miliari nella storia dello champagne ma non può essere considerato il suo inventore. Lo champagne è, essenzialmente, un vino costruito dall’esperienza e dall’abilità del produttore. Vengono utilizzati diversi vitigni: il Pinot Noir, il Pinot Meunier e lo Chardonay; le prime due sono uve nere, la terza è uva bianca; la percentuale, nella composizione, varia da casa a casa, secondo il gusto di chi lo produce. Vi sono, tuttavia, champagne derivanti da sola uva bianca (Blanc de Blancs) o anche da sole uve nere (Blanc de Noirs). Piccolo consiglio, e non riguarda solo lo champagne, non lesinate mai sul prezzo per far vostra una bottiglia di vino: è preferibile bere poco ma bene. Un salutone e buona degustazione.

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marzo
2002