Questa
settimana
venerdì 2 marzo
Chiacchiere
e Tortelli di Carnevale
Certo si
fa prima a comprarli, ma come scherzo di carnevale, provate a cucinarli in casa. A
proposito: qual è il significato di carnevale e perché ci si maschera?
Dal latino carnem levare, togliere la carne, lespressione deriva dalla
proibizione di consumare carne durante la quaresima. Il carnevale segna quindi il confine
tra il periodo in cui si mangia carne e quello del digiuno e della penitenza (Quaresima).
Pertanto un momento di festeggiamento sfrenato, con danze, banchetti e maschere. Dal detto
latino semel in anno licet insanire.
Il nome maschera deriva probabilmente dallarabo e vuol dire caricatura, beffa. Vari
sono gli utilizzi della maschera: rituale, al tempo dellinquisizione, da spettacolo,
da travestimento. Pare che questultimo utilizzo fosse proprio legato al desiderio di
sfrenatezza senza lobbligo di farsi riconoscere. Uscirono anche delle leggi in
merito per regolare questo costume.
Le maschere carnevalesche risalgono probabilmente alla Toscana del medioevo e alle feste
mascherate della famiglia Pazzi.
Dunque allopera con:
Chiacchiere
di Carnevale
Impastate
bene 200 grammi di farina, 2 uova, 50 grammi di burro sciolto a bagnomaria, 2 cucchiai di
marsala (o 1 di rhum), 2 cucchiai di zucchero e lasciate riposare per unoretta.
Preparate la pasta sfoglia sottilissima e tagliatela a nastri con lapposita rotella
dentata.
Buttatele nellolio bollente e quando si sono dorate, sdraiatele su un panno
assorbente e cospargetele di zucchero a velo.
Una piccola curiosità: le chiacchiere sono anche chiamate chiacchiere delle monache
forse
perché le monache quando e se chiacchierano, lo fanno molto finemente e sottilmente.
Tortelli
di Carnevale
Fate
bollire mezzo litro dacqua con un pizzico di sale e tuffatevi 50 grammi di burro.
Gettatevi 300 grammi di farina e mescolate per 5/6 minuti finché la pasta non si stacca
dalle pareti della casseruola. Fate intiepidire e aggiungete 50 grammi di zucchero e 7
uova una ad una. Amalgamate bene il composto e poi friggete mezzo cucchiaio di pasta per
volta nellolio.
Attenzione: preparate 2 padelle dolio. Nella prima lolio è caldo ma non
completamente bollente e qui i tortelli cominciano a gonfiarsi. Nella seconda lolio
è bollente ormai da qualche istante e qui, di colpo, i tortelli si gonfieranno di colpo.
Una volta dorati, sdraiateli su un panno di carta assorbente, spolverateli di zucchero a
velo e consumateli tiepidi.
Tutta la
casa
profumerà di vittoria!
Claudio
consiglia: Marsala.
Dal profumo intenso e persistente
profuma di frutta cotta, miele e resina. Ha un gusto corposo e inebriante. Il colore
ricorda quello dell'ambra ed esprime tutta la Sua purezza con un aspetto limpido e
"vellutato". Concedetemi questa licenza sull'aspetto visivo: solitamente
l'aggettivo "vellutato" viene usato per esprimere un carattere del gusto di un
vino...ma di fronte ad un calice di Marsala è quasi impossibile rimanere indifferenti.
Personalmente rimango molto affascinato dal colore di questo vino: mi ricorda il calore
della terra da cui proviene, il profumo dell'entroterra Siciliano. Lo definirei quasi
afrodisiaco per la quantità di emozioni che suscita in me. Centellinatelo alla fine della
cena accompagnato dalle chiacchiere e dai tortelli di Vittoria, lasciatevi trasportare da
questa sinfonia di sapori e profumi: avrete le chiavi per venire a farci compagnia nel
girone dei Golosi.