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venerdì 21 dicembre

Scampi alla Thermidor

La ricetta per questi giorni di festa è suggerita dal nostro Claudio, reduce da un romantico weekend a Venezia e ospite del famoso Harry's Bar, leggendario locale da quasi settant'anni di proprietà della famiglia Cipriani (www.cipriani.com, www.cnnitalia.it/2000/dossier/09/15/cipriani)

La ricetta prende il nome da uno dei mesi del calendario rivoluzionario che fu istituito durante la rivoluzione francese e che fu in vigore dal 24 novembre 1793 al 1 gennaio 1806, sostituendo così il calendario cristiano. I nuovi nomi dei mesi si ispiravano alle stagioni e all'agricoltura. Thermidor (Termidoro) era il mese che andava dal 19 luglio al 17 agosto quando le messi, raccolte il mese precedente, erano ormai terminate.

Eccovi quindi una ricetta rivoluzionaria!

Ingegnatevi prima di tutto con la salsa: sciogliete a fuoco basso un po' di burro in una casseruola, aggiungete farina, brodo caldo, sale, pepe. Mescolate per una quindicina di minuti e, fuori dal fuoco, unite poi tuorli d'uovo sbattuti con latte e succo di limone. Tenetela al caldo in attesa degli scampi.

Lavate, asciugate gli scampi e fateli saltare a fuoco vivo in una pentola con olio d'oliva per cinque/dieci minuti. Unite cognac e godetevi il fiammeggiare nella pentola prestando molta attenzione. Quando si spegne il fuoco, togliete gli scampi dalla pentola, adagiateli su una pirofila e copriteli con la salsa tenuta in caldo, ricordando di aggiungervi prima il fondo di cottura lasciato dagli scampi.

Una spolveratina di parmigiano, qualche fiocco di burro, in forno per una decina di minuti…et voilà…la vostra vera rivoluzione da servire in tavola.

I vostri commensali perderanno la testa!

Sarà la vostra Vittoria!

 

Claudio consiglia Champagne e vi ricorda la sua storia.

Champagne, champagne... nome che ricorda freschezza, brio e tanta vivacità, con le mille bollicine stuzzica il palato e prepara la gola ad una cascata di gioia ed allegria. Concedetemi questo singolare elogio ad uno dei vini più buoni al mondo. Della Sua origine non si hanno notizie certe, la vite, molto probabilmente, fu impiantata in Francia ad opera dei Romani a seguito della conquista della Gallia ma quel che è certo è che nella Champagne (la regione che si trova alla latitudine più settentrionale della coltivazione della vite ed occupa la zona a nord-est della Francia) il vino è sempre stato prodotto fin dall'antichità: non fu Dom Perignon ad inventare lo champagne. Il merito di Dom Perignon fu, invece, quello di aver selezionato i vitigni che meglio si adattavano al clima della zona e di aver ottenuto un prodotto finale miscelando tra loro partite di vino (cuvèe) provenienti da vigneti e da uve diverse. Grazie all'opera di Dom Perignon, intorno al 1720 vennero prodotti i primi vini champagne spumanti, più simili a quelli che conosciamo oggi; la diffusione delle bottiglie in vetro (dopo l'eliminazione da parte di Luigi XV, nel 1728, delle restrizioni al trasporto del vino in bottiglia) e l'introduzione sul mercato dei tappi di sughero favorirono la diffusione dello champagne che divenne sempre più popolare. Questo intelligente monaco benedettino fu capo cantiniere nell'Abbazia di Hautvillers, nei pressi di Reims, dal 1668 al 1715 ed è, giustamente, annoverato tra le pietre miliari nella storia dello champagne ma non può essere considerato il suo inventore. Lo champagne è, essenzialmente, un vino costruito dall'esperienza e dall'abilità del produttore. Vengono utilizzati diversi vitigni: il Pinot Noir, il Pinot Meunier e lo Chardonay; le prime due sono uve nere, la terza è uva bianca; la percentuale, nella composizione, varia da casa a casa, secondo il gusto di chi lo produce. Vi sono, tuttavia, champagne derivanti da sola uva bianca (Blanc de Blancs) o anche da sole uve nere (Blanc de Noirs). Piccolo consiglio, e non riguarda solo lo champagne, non lesinate mai sul prezzo per far vostra una bottiglia di vino: è preferibile bere poco ma bene.

Buone Feste!

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marzo
2002