Questa
settimana
venerdì 26 aprile 2002
Tapas
españolas
Questa settimana mi sembra perfetto
ricordarvi qualche ricetta spagnola.
Andrea, il nostro corrispondente dalla Spagna, vi consiglierà musica e vini iberici.
Claudio difenderà l'alternativa vinicola italiana.
La parola tapa indica originariamente il piattino che i baristi collocavano sopra
il bicchiere di vino o birra per ripararlo dalle mosche o dai mosquitos. Parliamo
naturalmente dell'Andalucia di molti decenni fa, ma non escluderei che questa usanza
esista ancora fra le calles più malfamate dei borghi.
E qualche barista ingegnoso pensò un giorno di stendere sul piattino una fetta di jamon
serrano (tipico prosciutto crudo spagnolo) per ingraziarsi i clienti.
Da qui l'idea di inventarsi una serie interminabile di tapas per accompagnare
aperitivi, pranzi veloci o party tra amici.
Dunque all'opera con:
Pan tostado
con tomate
Procuratevi delle fette di pane
tostato. Ungete uno dei lati con olio extravergine e doratele nel forno.
Bollite dei pomodori, sbucciateli e tagliateli a pezzetti piccoli. Aggiungetevi qualche
goccia di olio e aglio finemente tritato a piacere (tenete presente che nella cucina
spagnola aglio e cipolla abbondano ovunque). Salate e pepate.
Strofinate un mezzo spicchio d'aglio anche sul lato del pan tostato unto di olio.
Stendetevi i pomodorini tagliati e servite con orgoglio.
Servirà a scaldare gli animi. Olé!
Tomates en
vinagreta con queso
Scegliete pomodori abbastanza maturi,
affettateli a ruote e lasciateli riposare in una deliziosa vinagrette (olio e
aceto) per un paio d'ore, il tempo necessario per preparare il party. Togliete i pomodori
dalla salsa, salateli e pepateli. Spolverateli con formaggio tagliato a listarelle
sottili, preferibilmente groviera, e prezzemolo finemente tritato. Se vi piace ben
saporito, aggiungete ancora un po' di salsa.
Tortilla de
patata y cebolla
Per questa ricetta tornate a venerdì
19 gennaio per quanto riguarda gli ingredienti, ma lasciate che il composto cuocia di più
da una parte e dall'altra. Non piegatelo, lasciatelo raffreddare e affettatelo a spicchi o
meglio ancora a dadi.
Gambas al
ajillo
Preparate una casseruola con olio
bollente, dove farete saltare delle code di gamberi freschi che avrete lavato e asciugato
accuratamente.
A parte mescolate e scaldate olio, peperoncino, sale e pepe, prezzemolo, aglio tritato e
Jeréz, il caratteristico vino di Jeréz de la Frontera (in Italia si trova piuttosto
facilmente la marca Tio Pepe).
Unitevi le code di gambero e lasciatele cuocere per qualche minuto. Mettetele su un piatto
di portata infilzate in lunghi stuzzicadenti.
Servid con
orgullo: el perfume es de victoria!
Andrea consiglia:
Jeréz e Sangria
Dal momento che fa già parte degli ingredienti, nulla vi vieta di preparare un aperitivo
rigorosamente andaluso servendo il Jeréz freddo negli appositi bicchierini stretti e
allungati. Se invece preferite qualcosa di più festaiolo, vi posso rivelare la mia
ricetta per la Sangria. Preparate in una caraffa una base con zucchero a piacere, frutta
di stagione tagliata a pezzettini, mezzo litro di succo d'arancia e tre bicchierini di
brandy, meglio se spagnolo (dal Fundador in su). Rovesciatevi sopra, quindi, una bottiglia
di vino rosso: l'ideale sarebbe il "Sangre de Toros" della Torres, ma se non lo
trovate potete sostituirlo con un buon vino piemontese, non vivace. Mescolate, servite la
Sangria molto fredda, dopo aver guarnito la caraffa con bucce d'arancia. Come colonna
sonora vi consiglio i Gipsy Kings, se vi piace la rumba flamenca, le Azucar Moreno se vi
stuzzica il flamenco rock, oppure Paco De Lucia o meglio ancora Camaron de la Isla se
preferite avventurarvi nel flamenco più puro. Hasta pronto.
Claudio consiglia:
per il pan tostado con tomate, le tomates en vinegreta con queso e le tortilla de patata y
cebolla, un'ottima bottiglia di SASSALLORO (Tenuta Biondi Santi). Per i gambas al ajillo,
spumante UBERTI MAGNIFICENTIA (Etichetta Blu).