"Quanti
vergini ci sono in sala?" esordisce il
conduttore della serata.
E
molte mani si alzano la sera di venerdì 30
marzo 2001: è una serata speciale, a
inviti, organizzata dalla Fox per promuovere
l’uscita del DVD di Rocky Horror
Picture Show. Ospite d’eccezione:
Patricia Quinn, la mitica interprete di
Magenta, che senza il pallore del make-up di
scena sembra ancora più giovane del suo
alter ego sullo schermo e che a fine serata
improvviserà col pubblico un coro sulla
canzone dei titoli di testa, Science
Fiction Double Feature.
"Quanti
vergini ci sono in sala?" Parecchi. E a
quelle mani vergini, all’ingresso, sono
stati consegnati "i ferri del
mestiere": coriandoli, riso, fogli di
giornale, pistole ad acqua, sonagli. I
veterani fanno da maestri, frequentano il
Mexico da vent’anni, conoscono tutte le
battute e i testi delle canzoni a memoria,
sanno tutte le procedure da seguire. D’altra
parte sono ormai ventisei anni che questo
straordinario spettacolo fa da padrone non
solo al Mexico di Milano (la storica sala di
via Savona 57, soprannominata "The
Rocky Horror House") ma in sale
cinematografiche "specializzate"
tutto il mondo.
In
che cosa consiste lo spettacolo? Per
cominciare, nella proiezione cinematografica
(la Fox ha stampato una nuova copia del film
appositamente per il Cinema Mexico); ma
anche nella rappresentazione live di attori
(la compagnia chiamata "Diabolical
Plan"), brillanti non solo nel
replicare in palcoscenico i gesti degli
interpreti ma anche nell’interagire con
quello che accade sullo schermo); e
naturalmente nella partecipazione attiva del
pubblico, opportunamente attrezzato e, in
molti casi, abbigliato come i personaggi del
film.
E
tu, vergine, sotto il foglio di giornale
usato per riparati dall’acqua durante la
scena del temporale, non sai se sentirti
matto o interprete e co-protagonista.
Ma
il gioco e la fantasia vincono sullo
scetticismo.
Tutto
è nato dal Rocky Horror Show,
musical altamente trasgressivo di Richard O’Brien
che nel 1973, come ricorda Patricia Quinn,
veniva rappresentato per un pubblico di una
sessantina di persone in una sala sopra il
Royal Court Theatre di Londra. Rocky
Horror Picture Show è il film che ne fu
tratto nel 1975 da Jim Sharman, diffondendo
in tutto il mondo un mito destinato a durare
nel tempo. Per chi non lo conoscesse, ecco
un breve riassunto.
Brad
e Janet, coppia di fidanzati "all
american", si mettono in viaggio per
andare a trovare il professor Scott, loro
docente universitario. Ma la loro auto
rimane bloccata durante un temporale e i due
chiedono aiuto a un vicino castello…
capitando nel pieno della "Convention
transilvana". In questa occasione il
padrone del castello, lo scienziato pazzo in
guêpière Frank N. Further, intende dare
vita alla sua creatura "Rocky",
suo amante ideale… Tuttavia nel corso
delle ore successive sorgeranno numerosi
imprevisti: Frank sedurrà tanto Janet
quanto Brad, Janet sedurrà Rocky e sulla
scena apparirà il professor Scott, in cerca
del nipote Eddie, un motociclista
"misteriosamente" scomparso al
castello. In realtà Frank fa parte di una
squadra di alieni scesi sulla Terra per
scopi scientifici e i suoi esperimenti sono
andati troppo oltre…
Un
film divertente, sicuramente da vedere e
rivedere: a questo scopo il nuovo DVD della
Fox, accompagnato da interviste, sequenze
inedite e da un libretto con le
"istruzioni" su come praticare la partici-passion,
è la formula ideale per impararlo a memoria
e presentarsi alla performance
opportunamente preparati. "Quelli della
Fox ci guadagneranno sopra qualche altro
miliardo di dollari, those bastards!"
ride Patricia Quinn, che ha collaborato alla
realizzazione degli special features
del DVD, compresa l’edizione commentata in
cui, assicura, "abbiamo svelato
parecchi segreti."
In Rocky
Horror il gioco di citazioni (a partire
dalla canzone di apertura, intessuta di
titoli celebri del cinema di fantascienza,
da King Kong a L’uomo invisibile,
da Il pianeta proibito a La cosa
da un altro mondo) è dichiarato
apertamente: siamo in quello stesso mondo
che negli anni è stato saccheggiato dai
fumetti di Dylan Dog o dai film di
Tim Burton. Anche qui l’universo della
fantascienza è rivisitato con affettuosa
ironia e mettendo in luce un aspetto molto
significativo: nel cinema fantastico molto
spesso i "diversi", gli
"alieni" erano i personaggi più
interessanti e problematici, spesso
ingiustamente perseguitati dai
"normali", incapaci di accettarne
l’originalità. Forse per questo tutti
questi spettatori si divertono ogni venerdì
notte a lanciare riso e coriandoli, a
sparare con le pistole ad acqua e a
punteggiare le battute del film con le loro
controbattute: per liberarsi dalla
fastidiosa sensazione di essere troppo
"normali".