Rino Casazza
E' nato a Sarzana nel 1958.
Natali forse predestinati, letterariamente parlando, visto che la ridente cittadina
ai confini tra la Liguria e la Toscana è stata teatro, sul finire degli anni 30, di una
delle "vicende noir reali" ( quelle in cui la realtà supera nettamente la
fantasia più sfrenata) più stupefacenti ed efferate della storia italiana. Per
rendersene conto, si può leggere la documentata ricostruzione, Il Mostro di Sarzana,
che del caso Casazza ha scritto, a quattro mani con Alex Montecchi, sul numero 1 di
"M-La Rivista del Mistero", Edizioni Addictions.
A
Sarzana, inevitabilmente, è ambientato il romanzo giallo, con forti venature horror, L'unico
testimone, pubblicato da Mario
Modica Editore, Pavia, con cui Casazza lo scorso anno ha esordito nella narrativa
lunga (una recensione la trovate su fantascienza.net facendo clic
qui). I rimandi latenti tra questa vicenda "inventata" e le gesta del
"Mostro di Sarzana" sono così forti che da qualche tempo Casazza sta meditando
di scrivere un sequel, "Il ritorno di Vizzardelli", in cui le due
storie convergano e si intreccino sullo sfondo di un'Italia del prossimo futuro,
"contaminando" in maniera piuttosto ardita giallo/horror/thriller e
fantascienza
.
Da sempre appassionato, come lettore, prima che come autore, della letteratura
"di genere" in tutte le sue sfaccettature, Casazza ha già prodotto due
esperimenti di "contaminazione": il racconto horror/thriller, Fauci di Belva,
sulla rivista "Inchiostro", 1996, ed una storia breve, stile "ai confini
della realtà", Un braccio di troppo, sulla rivista "Cambio",
1998. Puramente fantastico è anche il brevissimo divertissement Salvo!?,
pubblicato on-line nello Spazio Autori nel sito della casa editrice Stampa Alternativa (fai
clic qui per leggerlo).
Appartengono invece rigorosamente al genere del "giallo a enigma" (delitto
misterioso commesso in una situazione chiusa con un numero limitato di personaggi tutti
sospettabili ma di cui uno e uno solo è l'assassino, come alla fine dimostrerà,
sorprendentemente ma con inoppugnabile logica deduttiva, l'investigatore) i due romanzi
brevi, A carnevale ogni scherzo vale e Il delitto della cabina chiusa,
usciti, rispettivamente, in appendice al Giallo Mondadori n° 1252, 1996, e e su
"G-La Rivista del Giallo", n° 2 anno III, 1998. La particolarità di queste
storie è che lo schema classico e conosciutissimo del "mystery" di stampo
anglosassone viene calato in insolite ambientazioni italiane contemporanee (una festa in
maschera che funge da rimpatriata tra ex commilitoni, una colonia marina per bambini) in
cui si muove un'atipica figura di prete cattolico col vizio della detection. Sempre al
filone poliziesco, ma con connotazioni più vicine al "noir", appartengono
infine altre due racconti: Vicini di casa, pubblicato sulla rivista
"Inchiostro", 1998, e La vera morte di Cavaradossi, pubblicato sulla
rivista "Addictions", 1999.
Per lo spazio Alosi.it viene
proposto il primo capitolo del romanzo "BURT". Fai clic
qui per leggerlo.
|