Venerdì 3 agosto, ore 20.00 "Ho appena baciato Cortés" è stato l’SMS che ho inviato alle mie amiche più care dal Teatro La Versiliana di Marina di Pietrasanta, dove Joaquìn Cortés si esibiva nel suo nuovo spettacolo intitolato Live. Il Teatro La Versiliana è immerso in un fresco parco naturalistico: 1500 posti sotto il cielo contornato da pini marittimi e querce che rinfrescano la calda aria della Versilia. Alle 19.30 i posti erano tutti per me e per le poche persone dell’organizzazione e dello staff. Seduta, aspettavo il suo arrivo. Cortes non si è fatto attendere a lungo: puntuale alle 19.45 è arrivato con passo atletico, maglietta smanicata attillata nera che evidenzia i muscoli delle braccia, jeans che fasciano le rotonde natiche, discreta coda di cavallo sulla nuca, occhiali neri. L’ho salutato con un cenno della mano da lontano e poi l’ho avvicinato nel backstage: per nulla divo, amabile, viso aperto e pulito, mi ha salutato con un bacio, lasciandomi addosso tutto il suo profumo. Live è il suo nuovo spettacolo, dopo Soul che ha Milano non abbiamo potuto vedere, mi ha spiegato, per problemi tecnici. "Creo que Milano te mereze otra vez" gli ho detto e lui mi ha promesso il suo arrivo a Milano al Teatro Nazionale per quest’autunno, parlando in andaluzo stretto che, non nascondo, mi ha creato qualche problema. Peccato non avere avuto la macchina fotografica, ma mi è sembrato improprio portarmela dietro. Accontentiamoci del suo autografo come ricordo. Dopo la nostra chiacchierata, sono tornata in platea, dove Juan Parrilla, flauto solista dei suoi 18 musicisti nonché autore di alcuni brani, mi ha spiegato la scaletta dello spettacolo. Aveva appena terminato di improvvisare col flauto la versione buleria del brano jazz Take Five, il classico di Dave Brubeck. Gli ho fatto i complimenti per l’esecuzione e mi ha promesso che mi avrebbe dedicato il pezzo, peraltro non previsto, durante lo spettacolo. E così è stato. Live vede Cortés unico ballerino solista in compagnia di diciotto musicisti eccezionali. Si apre con un martinete, dove Joaquìn in calzamaglia e maglietta, in un’atmosfera quasi da coro greco, balla utilizzando un cappello come unico elemento di coreografia. Segue una buleria: è vestito con un gessato e cappello stile gangster, scarpe bianche che danno risalto ai grandi virtuosismi dei suoi piedi. In una miriade di passi nuovi, salti, diagonali sulle punte e passi impensabili sui soli tacchi, conquista il difficile pubblico toscano. Si cimenta poi in una alegria, vestito di rosso dove mixa la classicità propria del brano con la modernità che lui ha saputo dare al flamenco. Segue la magnifica cantaora Charo Manzano che canta con voce impagabile di un uomo "egoista, cariñoso y vanitoso" che le ha rubato il cuore. A fine canzone ecco che appare Cortés, affascinante, quasi perverso matador/vampiro, capelli sciolti, soprabito lungo stile John Woo, calzamaglia e busto nudo. Le donne applaudono più forte. Inizia una buleria senza confini che trascina il pubblico in una lunga serie di Olé! Quelle braccia, quelle mani, fanno quasi immaginare la gonna che, durante una buleria ballata da una ballerina, è elemento coreografico di forte impatto. Spazio per i suoi musicisti e per le loro improvvisazioni, fra le quali appunto Take Five di Juan Parrilla. Anche Cortès suona: il cajòn, strumento a percussione il cui aspetto ricorda uno scatolone di legno e il cui ritmo nasce dal battere delle mani del suonatore in una sorta di zapateado per gli arti superiori. A questo proposito potete ammirare l’esibizione di Cortès al cajòn anche nel film Gitano*. Jaleo finale, pura improvvisazione e festa, di danza, musica e canto. Applausi scroscianti: il bis richiesto non è concesso. Con Cortes hanno cantato: Ana De Los Reyes, Charo Manzano, Irene Molina, Antonio Carbonell, Juanares, Antonio Vargas Cortes "Potito". Hanno suonato: Carlos Carramolino, Hugo Martinez, Regina Fuentes, Pablo L. Salinas Delgado, Jose Miguel Grazon, Vaqui Losaa, Juan Parilla, Fernando Favier, Jose Romero "El Bandolero", Ramon Porrina "El Turco", Jose Suero "El Morito". *Gitano non è stato distribuito in Italia nelle sale cinematografiche, ma lo potete vedere se riuscite a procurarvi l’edizione spagnola in DVD del film di Manuel Palacios, basato su un soggetto originale dello scrittore Arturo Perez-Reverte, con Laetitia Casta e Marta Belaustegni. E’ un noir sentimentale venato di flamenco, imperniato sulla figura di Andrès Heredia (Cortés) alle prese con vendette di famiglia, donne appassionate, traffici di droga e poliziotti corrotti. e dunque... tutti al Twiga Beach Club . . . . continua
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