COSE LA MAIL ART CENNI STORICI
La mail art è un circuito postale nel
quale i messaggi arrivano ovunque nel mondo.
Il fenomeno è come un caleidoscopio: basta
girarlo per avere una nuova figura. Un ulteriore giro scompone i cristalli per formare
unaltra immagine. E così via.
La mail art non sta mai ferma, è in
continua evoluzione e, soprattutto, è aperta a tutti. La democraticità è intrinseca nel
messaggio che passa di mano in mano e attraversa il mondo.
Qualcuno fa risalire lorigine della
mail art al 1869, anno nel quale le Regie Poste austriache emettono la prima cartolina
postale. E questa ad aprire nuovi orizzonti comunicativi: non più le lunghe
missive, ma messaggi associati allimmagine. La cartolina diviene un luogo di
sperimentazione per gli artisti. A fine secolo, questi cercano nuovi mezzi espressivi e si
interrogano sul messaggio, sul senso dellarte, sulla sua evoluzione e il suo futuro.
La fine dell800 è epoca di grandi quesiti, di crisi e soprattutto di attesa del
900 e della nascita delle teorie sulla "comunicabilità" dellepoca
moderna, sullo stesso linguaggio. Lartista non può stare in disparte, entra
inevitabilmente in gioco in qualsiasi cosa che riguardi il linguaggio e le sue
trasformazioni attraverso le tecniche artistiche. Il 1913 è segnato dai tentativi di
Duchamp e Apollinaire, dai collages del primo che offrono allo spettatore un messaggio di
colori, di diversi pezzi di carta o altro materiale che si ricompongono come
larcobaleno in ununica immagine. E dai calligrammes di Apollinaire, il
tentativo di un nuovo modo di fare poesia: non più fanopea dove le parole si associano
alle immagini, ma figure fatte di parole fino al confondersi delle une nelle altre.
Questi esempi mettono in luce la precisa
esigenza, molto sentita dagli artisti del tempo, di trovare qualcosa di nuovo,
unarte nuova sia nel contenuto che nella forma. "Tutto è già stato scritto,
dipinto, detto, scolpito, musicato", questo sembra essere lassunto di partenza.
Londata sperimentale vera e propria
che arriva con gli anni 60 E un periodo di grandi cambiamenti socio-economici,
nel quale molti valori vengono messi in discussione, tra cui la stessa scrittura, anche
per la discrepanza che si viene a creare tra la critica e gli autori dei testi che non si
ritrovano in alcune interpretazioni. Le intenzioni dello scrittore, o poeta che sia,
vengono spesso modificate dalla critica. Ciò è più vero per le traduzioni dove occorre
operare una scelta tra musicalità, significato e immagini. Dove porre laccento e
quale dimensione privilegiare? Spetta al traduttore scegliere e questa scelta diviene
spesso una riscrittura vera e propria.
Si è alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Gli autori vogliono qualcosa di originale, ma gli strumenti che hanno a disposizione sono
vecchi. Il linguaggio è vecchio ed ha bisogno di nuove forze. Lenergia sprigionata
dai "Finnegans Wake" di Joyce è sicuramente unica, ma sorge il problema della
comprensibilità.
Dopo anni di discussioni lopera è
ancora alla ricerca di uninterpretazione, o meglio una traduzione.
Cosa scegliere allora, linnovazione o
la comprensione? La questione credo sia ancora aperta: lautore cerca, esplora e
nella creazione non interrompe questo cammino, tuttaltro. Si vuole varcare il
limite, arrivare fino al segno tracciato dal confine.
Insomma, gli artisti si interrogano sul
significato del messaggio, sulla sua funzione. E soprattutto, nasce la poesia visiva,
abile gioco che unisce la parola allimmagine e ne fa arte magica dai simboli
talvolta misteriosi.
Una sorta di commistione tra tipi di arte
diversi, o una sinergia tra essi che sembra rispondere, almeno in parte, agli
interrogativi lanciati dagli autori.
Ecco che, nel 1962 Ray Jhonson crea la New
York School of Corrispondance; questo è considerato dai più, lanno di nascita
dellarte postale.
Contemporaneamente, sorgono altri focolai,
in Francia Sudamerica, Giappone, che utilizzano la posta come strumento di diffusione
dellarte.
Negli anni 70 la mail art prende
davvero il via, con la creazione di un circuito internazionale. Oggi si potrebbe parlare
di un nucleo stabile di mailartisti che va dalle 300 alle 500 persone, attorno a cui
ruotano numerosi interventi occasionali. In realtà, questo è vero se consideriamo i
diversi cataloghi o progetti che riguardano larte postale, ma è piuttosto imprecisa
come quantificazione. I nomi che ricorrono più volte, non sono gli stessi e se li
sommiamo, sono molto più di 300.
Non è possibile restringere il campo su un
fenomeno che riguarda il mondo intero: il circuito è immenso e nessuno può essere così
presente da sapere tutto quello che avviene al suo interno.
La prova sta nel fatto che il nucleo
stabile di mail-artisti non è sempre lo stesso: ogni catalogo ha 300 o più nomi, ma
questi sono diversi se raffrontiamo le pubblicazioni.
Il lettore deve tener presente che la mail
art non ama i lacci e tutto le stringe addosso. Tanti sono gli artisti che
labbracciano e con le motivazioni più diverse. Talvolta, è presente qualche nome
illustre, ma viene subito dimenticato, perché è il circuito che prende il sopravvento e
il messaggio precede il suo autore.
Cè chi dice che anche le lettere
damore spedite dai soldati che parteciparono al secondo conflitto mondiale, siano un
esempio di mail art. Ma allora qualsiasi messaggio in bottiglia lo sarebbe, come le
scritte sui muri e i graffiti giovanili sui treni e sugli autobus. Hanno una loro valenza
e sono un urlo al cielo, ma esprimono prima di tutto una forte esigenza comunicativa, non
sono arte postale. La mail art va oltre, quellesigenza è il motore iniziale, la
partenza, e nel circuito fa realizzazione quotidiana.
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